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Milano: uccide moglie, ‘lite per un capriccio’ poi il delitto a pochi passi dalla figlia

5 Maggio 2025

Milano, 5 mag. (Adnkronos) – Per poco meno di un’ora parla, si interrompe, tentenna, ammette e prova anche a difendersi, poi chiede scusa. “E’ un uomo molto provato che ha reso un’abbondante dichiarazione rispondendo alle domande del giudice per le indagini preliminari e del pm Antonio Pansa” spiega Giorgio Bellabio, il difensore di Khalid, accusato dell’omicidio della moglie, uccisa a coltellate nella loro abitazione a Settala. Il 51enne deve rispondere di omicidio commesso “in stato di evidente ubriachezza” secondo il capo di imputazione della Procura.

“Il nostro era un matrimonio combinato dai parenti e celebrato qui in Italia. Sabato sera, io e mia moglie abbiamo cenato insieme, io ho bevuto quattro delle sei birre appena comprate, poi abbiamo avuto una discussione” le parole dell’uomo, durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Emanuele Mancini, riferite dall’avvocato. La lite farebbe riferimento a un “capriccio” della bambina di un paio di giorni fa. “Ho preso le parti di mia figlia – dice l’uomo – e mia moglie ha minacciato di autoinfliggersi delle ferite per denunciarmi”. Parole che suonano come un tentativo di scaricare le sue responsabilità. “Ho perso la testa, dalla rabbia non ho capito più niente -ammette -. Ricordo la prima coltellata, poi il buio. La bambina, che nel pomeriggio era stata a casa di un’amica, era nella sua cameretta a giocare quando ha sentito le urla. Dopo aver fatto quello che ho fatto ho cercato, con i vestiti ancora sporchi di sangue, la piccola, non sapevo che aveva dato l’allarme con il cellulare che le era stato regalato” aggiunge l’uomo che non ha ammesso nessuna dipendenza con l’alcol e che non avrebbe mai avuto intenzione di far male alla bambina.

“Sono dispiaciuto. Queste cose non si fanno, la vita non si toglie” le parole del 51enne durante l’interrogatorio al settimo piano del Palazzo di giustizia. In attesa che il giudice si esprima sulla convalida dell’arresto – il difensore non ha chiesto nessuna attenuazione della misura – il difensore prova anche a ricostruire una vicenda già nota: nel 2022 la donna aveva denunciato il marito, ma “così le sorti di quella denuncia, di un eventuale fascicolo al Tribunale per i minorenni, così come di un interessamento dei servizi sociali sono temi che vanno approfonditi” spiega l’avvocato Bellabio. La bambina di dieci anni è ora affidate alle cure dello zio materno.

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