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Mo: famiglia di Barghouti scrive a Trump per chiedere aiuto per rilascio

31 Ottobre 2025

Ramallah, 31 ott. (Adnkronos) – La famiglia di Marwan Barghouti ha scritto al presidente degli Stati Uniti Donald Trump per chiederne il rilascio da una prigione israeliana. Lo ha riferito la famiglia stessa a Bbc Persian. “Signor presidente – ha scritto – un vero partner la attende. Qualcuno che può aiutarci a realizzare il nostro sogno comune di una pace giusta e duratura nella regione. Contribuisca a liberare Marwan Barghouti per la libertà del popolo palestinese e la pace per le generazioni future”.

Parlando alla Bbc Persian nel villaggio di Kabar, in Cisgiordania, il cugino di Barghouti ha affermato di essere “certo all’80%” che il leader di Fatah sarà presto rilasciato, nonostante Israele si sia rifiutato di inserirlo nell’elenco dei prigionieri rilasciati in cambio degli ostaggi tenuti prigionieri da Hamas per oltre due anni. “Nessuno può unire i palestinesi come lui”, ha affermato il fratello di Barghouti, Moqbel, che lavora in un consiglio che rappresenta le famiglie dei prigionieri palestinesi.

Mentre Barghouti è detenuto per il suo ruolo nella fondazione della Brigata Al-Aqsa e per gli attacchi mortali commessi dal gruppo, suo figlio sostiene che Barghouti è innocente.

“In Israele ci sono ministri estremisti che sono chiaramente contrari alla pace e che chiedono apertamente la pulizia etnica del popolo palestinese – ha affermato Arab Barghouti – Penso che considerino mio padre una minaccia politica. Non lo hanno mai considerato una minaccia per la sicurezza, perché non è mai stato un soldato o un generale. È sempre stato un politico, un parlamentare e un membro del Comitato Centrale di Fatah”.

“L’unità palestinese può essere di grande aiuto per la stabilità regionale. Mio padre crede nelle soluzioni politiche e ha sostenuto la coesistenza e il processo di pace negli anni ’90”, ha continuato. “Penso che questo potrebbe essere l’inizio di un nuovo modo di pensare alla regione e alla causa palestinese. Spero davvero che un giorno saremo liberi e indipendenti, vivremo con dignità e che i nostri figli vivranno in pace”.

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