**Mo: mozione Pd-M5S-Avs, riconoscimento stato Palestina (2)**
(Adnkronos) – La mozione Pd-M5S-Avs impegna il Governo “a riconoscere la Palestina quale Stato democratico” al fine di preservare “nell’ambito del rilancio del Processo di Pace la prospettiva dei ‘due popoli, due Stati’. A “promuovere il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte dell’Unione europea, nel rispetto del diritto alla sicurezza dello Stato di Israele” e a “sostenere, in tutte le sedi internazionali e multilaterali, ogni iniziativa volta a esigere il rispetto immediato del cessate il fuoco, la liberazione incondizionata degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas”.
Oltre alla “protezione della popolazione civile di Gaza e la fine delle violenze nei territori palestinesi occupati, la fornitura di aiuti umanitari continui, rapidi, sicuri e senza restrizioni all’interno della Striscia, il rispetto della tregua in Libano scongiurando il rischio di futuri attacchi da parte di Hezbollah; il pieno rispetto del diritto internazionale umanitario”. Impegna il governo, inoltre “a sostenere il cosiddetto ‘Piano arabo’ per la ricostruzione”, a “sospendere urgentemente, ove in essere, le autorizzazioni di vendita di armi allo Stato di Israele concesse anteriormente alla dichiarazione dello stato di guerra dell’8 ottobre 2023”.
A “provvedere all’immediata sospensione dell’importazione degli armamenti dallo Stato di Israele”, a “sostenere in sede europea l’adozione di sanzioni nei confronti del Governo israeliano per la sistematica violazione del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario e nei confronti dei coloni responsabili delle violenze in Cisgiordania”. Inoltre, ad “esigere la tutela dell’incolumità della popolazione civile della Cisgiordania”, a “proporre azioni efficaci contro le violazioni del diritto internazionale e umanitario da parte del Governo di Israele, inclusa la sospensione dell’accordo di associazione EU-Israele”, a “dare piena attuazione ai mandati di arresto emessi dalla Corte Penale Internazionale”, e infine a “sostenere, in tutti i consessi europei ed internazionali, la legittimità della Corte Penale Internazionale”.
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