Mo: ong, ‘Israele chiude 88% casi presunti crimini di guerra’
Tel Aviv, 3 ago. (Adnkronos) – Quasi nove indagini militari israeliane su dieci su presunte violazioni dei diritti umani o crimini di guerra commesse dai suoi soldati dall’inizio della guerra a Gaza sono state chiuse senza trovare colpe o sono rimaste senza soluzione. Tra le indagini irrisolte figurano l’uccisione di almeno 112 palestinesi in coda per la farina a Gaza City nel febbraio 2024, ha affermato Action on Armed Violence (Aoav), e un attacco aereo che ha ucciso 45 persone in un campo profughi a Rafah nel maggio 2024.
Rimane irrisolta anche l’inchiesta sull’uccisione di 31 palestinesi mentre si recavano a ritirare cibo in un punto di distribuzione a Rafah il 1° giugno. Sono stati uccisi dopo che le forze israeliane hanno aperto il fuoco, hanno riferito testimoni. Poco dopo, le Forze di Difesa Israeliane hanno dichiarato che le notizie erano “false”, ma hanno detto al Guardian che l’incidente era “ancora in fase di revisione”.
Iain Overton e Lucas Tsantzouris, del team dell’Aoav, hanno affermato che le statistiche suggeriscono che Israele sta cercando di creare un “modello di impunità”, non riuscendo a concludere o non trovando alcuna colpa nella stragrande maggioranza dei casi che coinvolgono “le accuse più gravi o pubbliche di illeciti da parte delle loro forze”. Le Idf hanno affermato di “svolgere processi di esame e indagine in merito a incidenti eccezionali verificatisi durante l’attività operativa, in cui vi è il sospetto di una violazione della legge”, in conformità con i propri obblighi ai sensi del diritto israeliano e internazionale.
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche