Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

Mo: Sa’ar, ‘rispetto per Mattarella, ma agiamo nel diritto internazionale’

3 Agosto 2025

Tel Aviv, 3 ago. (Adnkronos) – “Mi è spiaciuto per ciò che ha detto il presidente Mattarella. Abbiamo grande rispetto per lui e per l’Italia, ma il nostro presidente Herzog ed io gli abbiamo risposto sottolineando che stiamo agendo nel pieno rispetto del diritto internazionale, e che queste accuse non rappresentano il modo in cui operiamo”. Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar commenta con queste parole, in un’intervista a Libero, le recenti dichiarazioni del presidente della Repubblica secondo cui è “inaccettabile il rifiuto del governo di Israele di rispettare a Gaza le norme del diritto umanitario” e che è difficile non vedere nelle azioni di Israele “l’ostinazione a uccidere indiscriminatamente”.

“Credo che Italia e Israele siano amici – aggiunge – Sappiamo che c’è un’enorme ondata anti-israeliana alimentata dai resoconti dei media, che, per usare un eufemismo, non sono sempre accurati né equilibrati. Ma credo che i rapporti tra noi siano forti e che supereremo questo periodo. Invito tutti, però, ad avere sempre presente la posta per cui Israele sta combattendo: Israele affronta una guerra per la propria esistenza su più fronti, contro gli elementi più jihadisti e radicalizzati del mondo. È una guerra molto complicata, perché avviene in una zona urbana, in cui da una parte ci sono gli ostaggi israeliani, dall’altra i residenti di Gaza, ma anche un’organizzazione terroristica crudele e sofisticata, che ha creato uno stato del terrore sia sopra che sotto terra. Combattere questa guerra non è facile, ma è necessario affinché il Medio Oriente non venga controllato dall’Islam jihadista. E, per inciso, la sconfitta di Hamas è necessaria anche per i palestinesi di Gaza, le cui vite sono state distrutte da Hamas fin dal momento in cui ha preso il potere, nel 2007”.

Parlando del bombardamento della chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, Sa’ar si difende: “Non è accaduto deliberatamente, è stato un tragico errore ed è oggetto di un’indagine. Non prendiamo mai di mira chiese o altri luoghi religiosi, ma questo tipo di errori accade in guerra. Abbiamo espresso il nostro dispiacere ai massimi livelli: il nostro primo ministro ne ha parlato con il Papa e con la presidente Meloni, io stesso ne ho parlato poco dopo con il ministro Tajani. Stiamo fornendo alla chiesa tutto l’aiuto necessario. Ma bisogna comprendere che in guerra accadono tragedie. Il numero di soldati del nostro esercito che sono stati uccisi dalle nostre stesse forze non è piccolo: è accaduto anche questo e purtroppo accade ripetutamente, perché stiamo conducendo una guerra in un’area piccola e densamente popolata”.

Quanto agli aiuti umanitari che l’Italia paracaduterà su Gaza in collaborazione con la Giordania, il ministro israeliano afferma che questo non è “assolutamente un problema. L’Italia, da sempre, è in prima linea negli aiuti umanitari. Il mio amico Antonio Tajani ha guidato il progetto ‘Food for Gaza’, e noi lo abbiamo facilitato. Ogni volta che l’Italia vuole fare qualcosa del genere noi la aiutiamo, e anche per questo siamo in stretto contatto con l’ambasciatore italiano in Israele. Colgo l’occasione per invitare anche altri Stati. Non c’è alcuna chiusura da parte di Israele: oggi, chiunque voglia partecipare a queste operazioni, da terra o dall’aria, è il benvenuto”. E su quando ci sarà un cessate il fuoco duraturo, risponde: “Abbiamo lavorato duramente affinché ci fosse. Pensavamo ci fosse una possibilità, abbiamo anche accettato la proposta dei mediatori americani e arabi – Qatar ed Egitto per un cessate il fuoco e un accordo sugli ostaggi. Purtroppo, Hamas non l’ha accettata. Ha posto un’altra condizione irragionevole e adesso rifiuta anche di negoziare”.

Vorrei che fosse chiaro che questa è una conseguenza diretta delle dichiarazioni e delle iniziative anti-israeliane adottate di recente da alcuni Stati occidentali – spiega Sa’ar -Avevamo avvertito che questa campagna anti-israeliana avrebbe portato a un irrigidimento della posizione di Hamas, ed è esattamente ciò che è accaduto. I leader di Hamas vedono crescere il sentimento anti-israeliano in Occidente, e quindi stanno traendo vantaggio dalla prosecuzione della situazione. Perciò, per risponderle, purtroppo non vedo possibile un cessate il fuoco nel breve periodo. Purtroppo abbiamo ancora ventimila terroristi di Hamas attivi a Gaza, sia sopra che sotto terra. In alcune zone Hamas è stata completamente sconfitta, come a Rafah o nella parte nord della Striscia. A Shejaiya abbiamo eliminato quasi del tutto le loro capacità operative. Ma in altre aree, soprattutto in quelle dove tengono ostaggi come la città di Gaza, il campo profughi centrale o alcune parti di Khan Yunis- la loro presenza è ancora significativa”.

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

03 Agosto 2025
Kiev, 3 ago. (Adnkronos) – Un parlamentare ucraino e altri funzionari sono stati arrestati dopo che…
03 Agosto 2025
Mosca, 3 ago. (Adnkronos) – Le truppe russe hanno colpito i punti di coordinamento e comunicazione…
03 Agosto 2025
Roma, 3 ago. (Adnkronos) – “Da giacobini è pensare che ci sia un potere politico superiore alla leg…
03 Agosto 2025
Tel Aviv, 3 ago. (Adnkronos) – I soldati israeliani hanno interrogato diversi presunti trafficanti…

Iscriviti alla newsletter de
La Ragione

Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.

    LEGGI GRATIS La Ragione

    GUARDA i nostri video

    ASCOLTA i nostri podcast

    REGISTRATI / ACCEDI