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Moda: Tribunale Milano dispone amministrazione giudiziaria per Loro Piana (2)

14 Luglio 2025

(Adnkronos) – Il provvedimento, eseguito dai carabinieri del Gruppo per la tutela del lavoro di Milano, sostiene che Loro Piana non avrebbe messo in atto misure idonee alla verifica “delle reali condizioni lavorative ovvero delle capacità tecniche delle aziende appaltatrici tanto da agevolare (colposamente) soggetti raggiunti da corposi elementi probatori in ordine al delitto di caporalato” si legge nella nota dei militari. Per il pubblico ministero Paolo Storari la casa di moda avrebbe affidato la realizzazione di capi di abbigliamento (tra cui giacche in cashmere) ad una società, senza alcuna capacità produttiva, la quale esternalizza il processo produttivo ad un’altra azienda che, a sua volta, al fine di abbattere i costi, ne affida la produzione ad opifici cinesi.

Il sistema avrebbe consentito di realizzare una massimizzazione dei profitti inducendo l’opificio cinese che produce effettivamente i capi ad abbattere i costi da lavoro (contributivi, assicurativi e imposte dirette) facendo ricorso a manovalanza in nero e clandestina, senza osservare le norme relative alla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e senza garantire corrette retribuzioni, orari di lavoro, pause e ferie. L’inchiesta era nata nel maggio 2025 dopo la denuncia presentata da un lavoratore di etnia cinese per sfruttamento e lesioni. L’uomo era stato aggredito dal proprio datore di lavoro, suo connazionale, poiché aveva chiesto il pagamento degli stipendi arretrati, riportando lesioni con prognosi di 45 giorni. Nelle verifiche in alcuni opifici nel milanese, sono stati identificati 21 lavoratori, di cui dieci ‘in nero’ tutti di etnia cinese (7 anche irregolari). Negli stabilimenti di produzione effettiva è stato riscontrato che la lavorazione “avveniva in condizione di sfruttamento (pagamento sotto soglia, orario di lavoro non conforme, ambienti di lavoro insalubri), in presenza di gravi violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro (omessa sorveglianza sanitaria, omessa formazione e informazione) nonché ospitando la manodopera in dormitori realizzati abusivamente ed in condizioni igienico sanitarie sotto minimo etico”.

Sono stati denunciati due cittadini cinesi titolari, di diritto o di fatto, di altrettante aziende (uno di essi, quello querelato dal lavoratore dipendente sfruttato, era stato tratto in arresto in flagranza di reato), sette lavoratori non in regola con la permanenza e il soggiorno sul territorio nazionale, due titolari dell’azienda sub-affidataria per violazioni della normativa sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Sono state inflitte ammende per 181.482,79 euro e sanzioni amministrative per 59.750 euro e per i 2 opifici cinesi è stata disposta la sospensione dell’attività per gravi violazioni in materia di sicurezza e per utilizzo di lavoratori in nero.

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