Natalità, Roccella: “Priorità per governo con diverse misure, siamo su strada giusta”
Roma, 12 dic. (Adnkronos/Labitalia) – “Con sempre maggiore evidenza i dati ci dimostrano che la denatalità, a livello mondiale, è una specie di ‘malattia del benessere’. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, più aumenta il tasso di sviluppo, economico ma anche tecnologico e democratico, meno figli nascono. Ovviamente la soluzione non è la decrescita o il ritorno al passato. Al contrario, bisogna promuovere politiche che rendano la genitorialità attrattiva anche nelle società del benessere, e questo significa anche e soprattutto renderla conciliabile con la realizzazione professionale e personale. Guardando all’Italia, scontiamo un lungo periodo di politiche poco attente alla famiglia e una penalizzazione, specialmente per le madri, che appare evidente dal numero elevatissimo di dimissioni di lavoratrici dopo la nascita dei figli. Il nostro governo ha messo questo tema fra le sue priorità attraverso interventi di diversa natura: sostegni diretti alle famiglie, facilitazione dell’uso dei servizi ad esempio con gli asili nido gratuiti, promozione del lavoro femminile che ha portato a un record di donne occupate in termini sia assoluti che percentuali, e un’attività di coinvolgimento nei confronti del mondo del lavoro e dell’impresa, degli enti locali, dell’associazionismo”. Questo il messaggio inviato da Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità, in occasione dell’evento ‘Essere genitori oggi, tra scienza e welfare’, nuovo appuntamento per il ciclo Adnkronos Q&A e inserito nel progetto ‘Demografica’, tenutosi a Palazzo dell’Informazione del Gruppo Gmc-Adnkronos a Piazza Mastai a Roma.
“E devo dire che si riscontra sempre maggiore sensibilità su questo tema: per la dinamica dei numeri (per esempio la riduzione del numero di donne in età fertile) la tendenza è dura da invertire ma credo che siamo sulla strada giusta. Ovviamente non si tratta di costringere le persone a fare figli, ma di renderle libere di fare i figli che desiderano, e di far percepire loro che lo Stato e tutta la società riconoscono alle future generazioni un valore inestimabile”, ha concluso Roccella.
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