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Nato: P. De Luca, ‘accordo cambiale in bianco su futuro Italia’

25 Giugno 2025

Roma, 25 giu. (Adnkronos) – “L’accordo sottoscritto a L’Aja rischia di essere una cambiale in bianco che ipoteca il futuro dell’Italia”, perché arrivare a portare le spese militari e per la sicurezza al 5% del Pil rappresenta “un onere molto rilevante per il Paese e del tutto privo di copertura economica”, lo ha detto Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione Politiche europee alla Camera, in un’intervista a La Stampa.

“Credo -ha aggiunto- ci fosse il margine per negoziare una soluzione più sostenibile. Ma il nostro governo ha dimostrato ancora una volta la sua assoluta irrilevanza ai tavoli internazionali e la subalternità a Trump. Gli investimenti in difesa di cui stiamo parlando oggi andranno soprattutto a vantaggio dell’industria americana, gravando fortemente sul nostro bilancio nazionale: dagli 8 agli 11 miliardi in più rispetto al 2% ogni anno, nei prossimi 10, se ci fosse un aumento graduale, per una stima di 87 miliardi in più a regime nel 2035. Un impegno vuoto, privo di copertura, a meno che non si preveda di tagliare la spesa sociale, prospettiva per noi inaccettabile”.

“Di fronte alla premier Meloni che dice che per fare la pace bisogna preparare la guerra, mi viene da dire che per avere la pace bisogna innanzitutto rafforzare l’Europa, premio Nobel per la pace nel 2012. L’Ue attore politico e diplomatico protagonista negli scenari internazionali rappresenta l’unico vero argine ai nazionalismi e ai sovranisti, che promettono più sicurezza e invece portano caos, instabilità e guerre. Quindi bisogna perché la prospettiva non può che essere quella di costruire finalmente una vera e propria difesa comune Ue”.

Quanto al rapporto con 5 Stelle, Piero De Luca aggiunge: “Non c’è dubbio che ci siano differenze di vedute, perché noi del Pd siamo netti nel confermare pieno sostegno all’Ucraina e nel dire no a ipotesi che potrebbero indebolire l’azione di contrasto all’aggressione russa. È giusto che in Parlamento certe posizioni vengano difese. Sulla politica estera, in particolare, c’è un gran lavoro di ricucitura da portare avanti, come siamo riusciti a fare su Gaza: abbiamo il dovere di provare a ridurre le distanze con gli altri partiti, perché l’unità e la coerenza in politica estera sono un punto fondamentale per risultare credibili davanti agli elettori”.

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