app-menu Social mobile

Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

Omicidio Senago: papà Giulia, ‘volere ergastolo non è vendetta ma rispetto per vittima’

24 Novembre 2024

Milano, 24 nov. (Adnkronos) – Giustizia, rispetto e il massimo della pena. Sono passati 18 mesi dal femminicidio di Giulia Tramontano, ma per i genitori, papà Franco e mamma Loredana Femiano, il dolore resta identico, se possibile peggiora nella consapevolezza di non poter più abbracciare la loro primogenita, uccisa a coltellate, con in grembo Thiago, dal compagno Alessandro Impagnatiello. Domani, nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ci sarà davanti alla corte d’Assise di Milano la prima sentenza e loro, come sempre, saranno in aula. “Chiediamo con forza – scrive il papà – che venga applicata la pena massima prevista dalla legge: l’ergastolo. Non solo per rendere giustizia a lei, alla famiglia e al bambino che portava in grembo, ma anche per lanciare un messaggio chiaro e inequivocabile. Questa richiesta non è mossa da vendetta, ma da un profondo senso di giustizia”. Parole lasciate su Instagram, in queste ore di attesa e speranza.

La violenza di genere “è una piaga che devasta la nostra comunità” e “confidiamo che le istituzioni sappiano agire con fermezza, dimostrando che la legge è dalla parte delle vittime. Chiediamo che il rispetto per Giulia, per la sua vita spezzata e per il dolore che ha lasciato, non sia calpestato da parole che tentano di piegare la verità: la dignità di una vittima – scrive Franco Tramontano – non può mai essere sacrificata per costruire una difesa”. Non c’è giorno che mamma Loredana non ricordi con una canzone, un messaggio, una foto sua figlia insignita, lo scorso anno, dell’Ambrogino d’’oro da una città che l’ha ‘adottata’ e che come Senago non dimentica la ventinovenne di Sant’Antimo (Napoli). “Cara Giulia ho bisogno di te, ti cerco ovunque, sei tu la mia ancora di salvezza in questo mare di dolore, sei tu il mio arcobaleno in questa tempesta di dolore, sei tu la spalla su cui vorrei piangere”. E ancora “questa ‘permanenza’ è troppo dolorosa, la tua assenza mi devasta”.

Un anno dopo Mario è diventato papà di una bimba che porta il nome di sua sorella Giulia, mentre la combattiva Chiara, la sorella che le somiglia come una goccia d’acqua, fatica ancora a trovare “le parole giuste: è difficile misurare la rabbia, l’indignazione, la sofferenza. Come donna, combatto due battaglie. La prima è alimentata dalla paura di essere la prossima donna a essere ricordata per una morte brutale, la seconda è una lotta affinché nessuna famiglia debba mai affrontare la possibilità che un omicidio così efferato rimanga impunito o che il colpevole non sconti una pena adeguata”. Il 25 novembre “grideremo giustizia per Giulia e Thiago, ma lo faremo per tutte le donne che non hanno più voce. Giulia sarà con noi in quell’aula, insieme a voi, a tutte le anime gentili strappate a questo mondo. Saremo lì, e spero che ci saranno tutte le donne che ancora sognano un futuro senza paura”.

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

Caos Sudcorea, assist a Kim e Putin: effetti anche su guerra Ucraina-Russia

05 Dicembre 2024
Roma, 5 dic. (Adnkronos) – La crisi in Corea del Sud non riguarda ‘solo’ Seul ma è destinata ad a…

Cecchettin: busta con tre proiettili recapitata in studio del difensore di Turetta

04 Dicembre 2024
Milano, 4 dic. (Adnkronos) – Una busta con tre proiettili è stata recapitata nello studio di Pado…

Milano: testimone morte Ramy, ‘mi hanno chiesto di cancellare video’

04 Dicembre 2024
Milano, 4 dic. (Adnkronos) – “Mi hanno chiesto di cancellare i video”. E’ l’accusa, messa nero su…

**Migranti: hotspot Albania in stand by e arriva ‘soccorso’ Orban a Meloni, ‘modello apripista’**

04 Dicembre 2024
Roma, 4 dic. (Adnkronos) – Asse sui migranti tra Giorgia Meloni e il primo ministro ungherese Vik…

LEGGI GRATIS La Ragione

GUARDA i nostri video

ASCOLTA i nostri podcast

REGISTRATI / ACCEDI