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Padovani (Sin): “Poca consapevolezza su impatto malattie neurologiche e mentali”

8 Ottobre 2024

Ancona, 8 ott. (Adnkronos Salute) – “Oggi non c’è ancora una grande consapevolezza del peso delle malattie neurologiche. C’è una certa difficoltà nel comprendere che malattie mentali e neurologiche fanno parte di un unico grande capitolo”. Così Alessandro Padovani, presidente della Sin, Società italiana di neurologia, questa mattina ad Ancona, capitale europea della salute del cervello, spiega all’Adnkronos Salute l’importanza della promozione della salute del cervello per la salute pubblica, nel corso di un evento di Extra G7 Salute, organizzato da Ean, European Academy of Neurology, in collaborazione con Sin, Società italiana di neurologia, e con la Strategia italiana per la salute del cervello.

“Vogliamo avviare una discussione per promuovere una maggiore consapevolezza e cultura – continua Padovani – Sappiamo che, attraverso la prevenzione e una migliore cura delle malattie neurologiche, possiamo contribuire al miglioramento del sistema sanitario nazionale”. Per questo “è importante ed è fondamentale che il ministero della Salute, il ministero della Ricerca e il ministero degli Affari sociali collaborino con noi. Esiste già un tavolo dedicato alla salute mentale, ma noi vorremmo che, insieme all’Istituto superiore di sanità, si creasse anche un tavolo specifico per la salute del cervello”. Come Sin, a livello istituzionale, nella Settimana del cervello che si tiene ogni anno nella seconda settimana di marzo “abbiamo lanciato il Manifesto ‘One brain one health’ per la salute del cervello, a cui ha aderito il ministro della Salute Orazio Schillaci, che ringrazio”.

“E’ stata la prima pietra – racconta Padovani – Da lì abbiamo costruito la cosiddetta piattaforma della Strategia italiana sulla salute cerebrale. Oggi hanno aderito più di 14 società scientifiche, tra cui la Sin, la Sinpia (neuropsichiatria infantile), la Società italiana di gerontologia e geriatria, la Società italiana di psichiatria e molte altre associazioni di familiari, come Aism e l’Associazione Alzheimer. Abbiamo coinvolto anche le federazioni degli psicologi, farmacisti, infermieri e molte altre. Il nostro obiettivo – sottolinea il presidente Sin – è allargare questa piattaforma e creare, per la prima volta, un soggetto interdisciplinare e multidisciplinare che abbia come scopo il miglioramento della qualità della vita, ma soprattutto della salute del cervello. La salute del corpo parte dal cervello, e un cervello sano è la base per prevenire anche molte malattie somatiche”. Con ‘One brain one health’ “ci colleghiamo al concetto di One health promosso dal ministero della Salute – precisa Padovani – che considera la salute umana legata all’ambiente, alla vita degli animali e delle persone. Lo slogan One brain sottolinea la necessità di abbattere i confini tra i diversi esperti del cervello: il cervello è di tutti, e dobbiamo lavorare insieme – conclude – per migliorare tutte le malattie che lo riguardano”.

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