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‘Pasta diva’, Barilla celebra il sodalizio con Mina tra pubblicità e moda

22 Ottobre 2025

Roma, 22 ott. (Adnkronos) – Nel 1965, in un’Italia attraversata da una profonda trasformazione culturale, Pietro Barilla incontra Mina a Roma. È l’inizio di una rivoluzione che ha elevato la pasta a capolavoro e icona di stile. A 60 anni dal primo Carosello Barilla con Mina testimonial, la Fondazione Magnani-Rocca di Mamiano di Traversetolo (Parma) dedica una sezione speciale della mostra “Moda e pubblicità in Italia 1950-2000” a questo straordinario sodalizio, esponendo una selezione di abiti di scena, filmati e materiali fotografici provenienti dall’Archivio Storico Barilla. E organizza, nell’ambito di ‘ApritiModa2025’ e in occasione della Giornata Mondiale della Pasta, il 25 ottobre, l’evento speciale ‘Pasta Diva – Mina e la moda in Italia negli anni Sessanta nei Caroselli Barilla’ che restituisce uno spaccato imperdibile dell’Italia degli anni Sessanta.

I materiali esposti alla Fondazione Magnani-Rocca testimoniano un unicum nella comunicazione pubblicitaria italiana: a dirigere Mina furono reclutati grandi nomi di cinema e televisione come Valerio Zurlini, Piero Gherardi (due volte premio Oscar per i costumi in ‘La Dolce Vita’ e ‘8 e 1/2’), Antonello Falqui, Enzo Trapani ed Enrico Sannia, che costruiscono un messaggio pubblicitario raffinato e graficamente perfetto, tra scenografie surreali, abiti estrosi, inquadrature ardite e montaggi aggressivi e dinamici. Al centro Mina: affascinante e coinvolgente, con la sua mimica e recitazione uniche, accarezza le scatole di pasta o troneggia su gigantesche confezioni dando voce alla qualità della pasta con il celebre claim: “B come Buona cucina, B come Barilla, un tocco di alta cucina nei piatti semplici di ogni giorno”.

Mina si muove con eleganza in ambienti vasti – strutture geometriche, architetture industriali, rovine classiche, labirinti di specchi – o accanto alle opere d’arte di René Magritte e Mario Ceroli, indossando abiti fantasiosi, onirici e provocatori che trasformano la cantante in musa, strega, medusa incantatrice, fiore prezioso o algida geisha. E anche il look di Mina riflette e talvolta anticipa le mode del tempo e l’evoluzione del suo stile: da ragazza yé-yé del 1965 con capelli corti e scalati alla Twiggy, a femme fatale tempestata di strass e paillettes, fino all’angelo decadente dai lunghi boccoli spettinati degli ultimi caroselli firmati da Zurlini nel 1970.

La storica collaborazione con Mina ha segnato per Barilla anche una scelta, all’insegna della modernità, perfettamente adatta ai prodotti che in quegli anni venivano promossi dai caroselli (dopo due minuti di musica, seguivano 30 secondi di pubblicità). Basti pensare alla rivoluzione che segnò l’arrivo della pasta confezionata, che diventò con Mina un piatto trendy, di stile, adatto a diverse interpretazioni. Fino alla produzione dei sughi pronti che comincia proprio nel 1969, nel pieno dalla partnership con Mina per Carosello. Tutti prodotti che sono ancora oggi sul mercato e che vengono esportati in tutto il Mondo.

La Fondazione Magnani-Rocca ospita una selezione degli abiti disegnati da Piero Gherardi e cuciti dalla sartoria di Gabriele Mayer, insieme alle fotografie di scena di Piero Pascuttini (1936-2009), fotografo delle dive di Cinecittà. Il 25 ottobre alle 16.30, nell’ambito di ‘ApritiModa 2025’, si terrà una conferenza-evento con la proiezione di alcuni dei più emozionanti caroselli, per rivivere le atmosfere di quella stagione irripetibile. Ne parleranno Giancarlo Gonizzi, Curatore dell’Archivio Storico Barilla, ed Emmanuel Grossi, esperto di storia dello spettacolo e curatore della sezione multimediale della mostra “Moda e pubblicità in Italia 1950-2000”, in esposizione presso la Fondazione Magnani-Rocca.

“I filmati commerciali realizzati da Mina per Barilla possono essere a ragione considerati fra i più alti risultati della pubblicità italiana degli anni Sessanta”, afferma Giancarlo Gonizzi, curatore dell’Archivio storico Barilla e co-curatore della mostra ‘Pasta Diva’. “Ci permettono ancora oggi di leggere in filigrana l’evoluzione sociale e culturale del nostro Paese”. L’iniziativa si inserisce nella nona edizione di ApritiModa, la manifestazione che il 25 e 26 ottobre aprirà le porte di circa cento realtà del Made in Italy, dal nord al sud d’Italia, per visite guidate gratuite e incontri con stilisti, artigiani e maestranze e comprendere come nascono capi e accessori che hanno contribuito a costruire la reputazione internazionale dell’eccellenza italiana. I 65 cortometraggi, gli abiti e le foto di scena dei Caroselli Barilla con Mina sono visibili anche online sul sito dell’Archivio Storico Barilla: www.archiviostoricobarilla.com.

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