**Pd: bilancio record, spending review e pugno duro contro morosi, oltre 10 mln dal 2xmille**
Roma, 14 dic (Adnkronos) – Un anno da ricordare, almeno per quel che riguarda il bilancio. Con un dato che spicca su tutti: 10.286.158,17 euro di proventi dal 2xmille, pari a 628mila contribuenti e un incremento rispetto al 2022 del 40,01%. “Un record storico”, ha sottolineato il tesoriere del Pd Michele Fina nella sua relazione all’Assemblea nazionale dem. “Il partito è un mezzo, una infrastruttura del Paese anche al servizio di chi non lo vota. Va gestito e rispettato, preso in prestito con cura”, ha detto ancora Fina.
Il tesoriere ha illustrato le linee guida della sua azione, ispirata alla spending review. “Elly Schlein ha dato una indicazione chiara e l’esempio e quando la segretaria dà l’esempio è più facile”, ha ammesso senatore dem. Risultato? 200mila euro di tagli strutturali, come emerge dalle tabelle illustrati ai delegati presenti e collegati. “Abbiamo organizzato una manifestazione a piazza del Popolo e abbiamo speso molto, molto meno di Atreju al Circo Massimo”, ha sottolineato il tesoriere a proposito del percorso virtuoso intrapreso dai dem.
Altra voce significativa del bilancio, il recupero crediti. Si tratta dei mancati versamenti dovuti al partito negli anni. “Mi hanno detto che era praticamente impossibile recuperarli, che conveniva toglierli dal bilancio. Abbiamo usato tutte le buone maniere ma anche 20 procedimenti giudiziari e 45 diffide formali. Abbiamo recuperato 240mila euro e sottoscritto patti per altri 72mila”, sempre le parole di Fina.
(Adnkronos) – Attualmente, mancano nelle casse 852mila euro. “Vi assicuro che li recupereremo tutti -ha assicurato il senatore dem-. Le regole si rispettano e noi le facciamo rispettare”. Altra ‘tabella’ di bilancio pesante, quella relativa al referendum del 2016, con Matteo Renzi al Nazareno. Qualcosa come 9.268.815 euro. “Siamo all’ultima rata da 357mila euro e chiudiamo debito”, ha detto Fina sottolineando tra l’altro il contributo degli eletti passato da 1.707mln del 2023 a 1.923mln nel 2024 e le risorse dalle tessere a quota 609.107 euro.
Sul fronte del costo per il personale (“la principale problematica”, le parole di Fina), i dem sono passati dai 90 dipendenti del marzo 2023 ai 71 del dicembre 2024. Che significa una riduzione di quasi 1mln 200mila euro. “Noi continueremo la ricollocazione del personale per arrivare a un numero compatibile. Altri partiti hanno dai 5 ai 25 dipendenti. Un partito non può averne 5 o 25 dipendenti ma nemmeno 70”, ha chiarito Fina.
Infine, i dem vantano oggi una banca dati di 60mila indirizzi mail. “C’è un impegno su una nuova piattaforma informativa digitale di raccolta dati e per la condivisione con i territori”, ha concluso il tesoriere che su questo ultimo dato è tornato più volte. “Il nostro è l’unico partito radicato e presente. Le risorse versate ai territori sono state pari a 2.140.842 euro dal 2015 a oggi”.
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