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**Pd: quasi maggiorenne, 17 anni tra vittorie, sconfitte, segretari e trame**

14 Ottobre 2024

Roma, 14 ott (Adnkronos) – Il Partito democratico ad un passo dalla maturità. Compie oggi 17 anni, considerando come compleanno il 14 ottobre 2007, il giorno delle prime primarie, quelle che elessero Walter Veltroni segretario. Da allora, vittorie e sconfitte, governo e opposizione, strategie e trame per 9 segretari in totale compresa l’ultima, la prima donna, Elly Schlein. La storia del Pd è lunga e ricca di episodi, eccola in alcune istantanee.

AMALGAMA. “Amalgama mal riuscita”. La definizione data da Massimo D’Alema del Partito democratico. Un tema ricorrente, quello del ‘feeling’ tra i fondatori Ds e Margherita. Ora, a dire il vero, il dualismo appare un po’ superato da quando è arrivata la generazione dei ‘nativi Pd’, ovvero gli esponenti dem che non sono stati nè ‘diessini’ nè ‘margheritini’.

CIRCO MASSIMO. “Uno spettacolo meraviglioso per la democrazia italiana”, disse Walter Veltroni dal palco della manifestazione dell’ottobre 2009 che segnò il primo appuntamento di massa del Pd. Un evento da allora segnato con il circoletto rosso, e qualche nostalgia, da tutto il popolo dem.

COMITATO PROMOTORE: E’ il primo atto formale della nascita del Pd. Erano in 45, da Giuliano Amato a Tullia Zevi, chiamati a scrivere le prime regole del Pd, a partire da quelle sulle primarie.

(Adnkronos) – DIMISSIONI: Un terremoto nella storia dem sin dal principio, perché il primo a dimettersi fu Veltroni dopo le regionali in Sardegna. Altri leader hanno mollato. Zingaretti lo fece via Fb: “Si parla solo di poltrone, mi vergogno”, denunciò.

EUROPEE (o il 40%). Il record fatto segnare dal Pd di Matteo Renzi, con il suo 40% e poco più di 11mln di voti. In percentuale solo la Dc aveva fatto meglio. In termini assoluti, però, il recordman resta Veltroni che, alle politiche del 2008, raccolse circa 12mln di consensi, con una percentuale più bassa.

FUSIONE. Il Pd nasce per fusione, quella di Ds e Margherita che con i rispettivi, ultimi, congressi del 2007 decidono di sciogliersi per dare vita a un nuovo soggetto politico.

GAZEBO. un simbolo, accoppiato alle primarie. Gli elettori in fila per scegliere il segretario sono però passati dagli oltre 3mln per Veltroni al poco più di 1mln per Schlein.

(Adnkronos) – GOVERNO. Croce e delizia del Pd. Il Partito democratico nasce al governo, ai tempi di Prodi. E, caso unico, torna al governo dopo aver perso le elezioni, ai tempi del Conte II. “Partito governista”, è una delle accuse che i dem si portano dietro dal primo giorno. “Partito Croce Rossa”, la definizione coniata da Enrico Letta.

LOFT. La prima sede, a piazza Sant’Anastasia, due passi dal Circo Massimo. Presto abbandonata perchè angusta e sostituita dal più capiente Nazareno, ancora oggi ‘casa’ dei dem

MANIFESTO. E’ il deputato dei Ds Michele Salvati a teorizzare, con una serie di articoli pubblicato sui quotidiani, la nascita di un “partito di sinistra moderata o centro-sinistra” dalla “riunione di tutte le correnti riformistiche moderate della storia italiana”. Era il 203, c’era l’Ulivo. Romano Prodi lesse e prese subito nota.

PRIMARIE. Sono l’atto costitutivo formale e, di fatto, il Congresso del partito sin dalla fondazione del 14 ottobre del 2007. Allora votarono 3.554.169 persone. Renzi è stato l’unico a fare il bis.

(Adnkronos) – QUIRINALE (o i 101). Un episodio degno di un giallo della storia dem. Il nome di Romano Prodi, dopo quello di Franco Marini, viene prima acclamato e poi clamorosamente bocciato per la presidenza della Repubblica. Al ‘fondatore’, a conti fatti, vennero a mancare 101 voti. Da allora è caccia al traditore.

REFERENDUM. In casa dem la parola ha un sapore particolare, perchè il governo Renzi termina la sua corsa dopo la sconfitta dell’allora premier al referendum costituzionale del 2016, con conseguenti dimissioni.

ROTTAMAZIONE. Lo slogan che porto Renzi alla guida del Pd nel 2013. L’ex sindaco di Firenze farà anche il bis, nel 2017.

SEGRETARI. Nove in totale quelli scelti ai gazebo o eletti in Assemblea: Veltroni, Franceschini, Epifani, Bersani, Renzi, Martina, Zingaretti, Letta, Schlein. Formalmente, anche Matteo Orfini fu segretario anche se per una breve parentesi.

(Adnkronos) – SCISSIONI. Una ferita dolosa dei dem e mai richiusa. Il primo a lasciare fu Rutelli nel 2009, dopo la vittoria di Bersani alle primarie: “La promessa non è stata mantenuta”, disse il fondatore. Ma a lasciare, tra gli altri, sono stati altri leader come Massimo D’Alema, e due segretari, Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi.

STAFFETTA. Più volte i passaggi di consegne hanno caratterizzato la storia dem. La staffetta più famosa è certo quella Renzi-Letta a palazzo Chigi, con il celebre ‘stai sereno’. Ma è Renzi poi a passare a Paolo Gentiloni dopo il referendum.

VOCAZIONE MAGGIORITARIA. Lo slogan, il programma del Pd veltroniano alle elezioni politiche. Nel tempo diventato persino tema divisivo, fino a finire in soffitta a favore di altre formule utilizzare con alterna fortuna dai vari leader dem. Fino alle recenti vicissitudini del ‘campo largo’.

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