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Pratelli: “Bullismo fenomeno pervasivo, tema della vergogna oggi è centrale”

28 Maggio 2025

Roma, 28 mag. (Adnkronos) – “Stiamo parlando di un fenomeno significativo e pervasivo. Abbiamo bisogno di osservarlo e studiarlo per cercare di intervenire nel modo più efficace possibile. Per questo vi offro tre riflessioni sui temi cardinali nel nostro modo di affrontare il tema: il primo è che il tema del bullismo e del cyber bullismo riguarda tutti noi, e riguarda tanto le vittime quanto i carnefici: se vediamo questo fenomeno come qualcosa di completamente distante da noi, se pensiamo che il bullo sia il mostro, l’imprevisto, l’estraneo, non capiamo le dinamiche sociali e reali. Nella dinamica del bullismo c’è qualcuno che lo esercita, qualcuno che lo subisce, tanti altri che partecipano o non prendono parte. Tutta questa dinamica va osservata e presa in carico: esiste un livello di sofferenza e problematicità, e di responsabilità nostra, non solo nei confronti di chi subisce ma anche nei confronti di coloro che la esercitano. Così come tanto importante è intervenire su coloro che potrebbero prendere parte e non lo fanno. Il tema ci riguarda, siamo coinvolti”. Così l’assessora all’Istruzione di Roma Capitale Claudia Pratelli, intervenendo alla Maratona Bullismo in corso al Palazzo dell’Informazione dell’Adnkronos a Roma, in cui viene presentato il primo rapporto dell’Osservatorio nazionale bullismo e disagio giovanile.

Il secondo tema, secondo Pratelli, riguarda “questi comportamenti che non cadono dal cielo. Sono frutto di cose osservate, di esempi: c’è quindi un tema di responsabilità educativa degli adulti. Serve stretta alleanza fra famiglia, scuola, mondo sport, ma dobbiamo proporre agli adulti il tema della responsabilità educativa. Se per esempio insultiamo nel traffico, o insultiamo per le caratteristiche fisiche, di provenienza, di identità di genere, che esempio diamo? Il problema è dentro di noi, dobbiamo assumercene la responsabilità”.

Infine, per Pratelli, l’ultimo punto riguarda “la dimensione digitale che in questa società è così presente e non si spegne mai. Per i ragazzi è come se non esistesse più un posto sicuro, al protetto. Ciascuno ha vissuto momenti di disagio, però non abitava una dimensione pubblica così pervasiva e costante come quella che esiste con terreno digitale. Essere oggetto di discriminazioni, prese in giro costanti, e che tutti lo sappiano, senza riuscire a scapparne mai, questo amplifica in modo gigantesco il tema della vergogna. E il tema della vergogna è centrale in questo momento storico”.

“Abbiamo tanti progetti costruiti in questi anni proprio per dare una risposta ai fenomeni di violenza, di bullismo e di discriminazione nelle nostre scuole. Abbiamo cominciato con un progetto che dura da 3 anni, si chiama ‘Roma scuola aperta’ e favorisce l’apertura delle scuole in orario extracurricolari con occasioni educative e formative assolutamente gratuite, ma di qualità. L’obiettivo è migliorare il clima scolastico, dare a tutti e tutte uguali opportunità e soprattutto costruire una relazione importante fra ragazzi e ragazze e adulti. Ancora, stiamo promuovendo, ed è proprio una novità, un percorso di educazione all’affettività e alle relazioni nelle scuole medie della città. Con l’obiettivo di prevenire e contrastare la violenza di genere, la violenza omolesbo-transfobica e i fenomeni di bullismo online, ma soprattutto di aiutare i ragazzi e le ragazze in una fase così delicata della propria vita a fare i conti con le proprie emozioni, riconoscerle, nominarle, saperle gestire, in qualche modo saper stare meglio nella relazione con l’altro”.

“Infine, – ha concluso l’assessore – dallo scorso anno abbiamo attivato un tavolo interistituzionale per il contrasto al bullismo e al cyberbullismo che ha già lavorato in sette municipi di Roma facendo un progetto di educazione, formazione ai formatori, non soltanto tanto nel mondo della scuola, ma anche nel mondo dello sport, grazie al coordinamento del professor Grauso e grazie all’impegno del consiglio comunale di Roma per costruire degli strumenti che aiutino i formatori e gli educatori ad accompagnare i ragazzi e le ragazze in una fase così importante e delicata della loro vita, perché il tema della violenza, della discriminazione, del bullismo a scuola riguarda tutte e tutti noi, riguarda molto gli adulti e chiede una responsabilità da parte degli adulti. È nostra responsabilità dare risposte molto forti”.

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