**Pse: socialisti ‘scommettono’ su Pd, Schlein ‘cambiamento è possibile’**
Roma, 2 mar. (Adnkronos) – La scelta di tenere a Roma il congresso di lancio della campagna per le europee era già il segno dell’attenzione del Pse per il Pd e Elly Schlein nell’Italia governata dalla destra di Giorgia Meloni. E la vittoria in Sardegna dei giorni scorsi rafforza la scommessa dei partner europei sui dem. Tanto che la Sardegna finisce negli interventi nelle lingue di mezza Europa che si alternano sul palco della Nuvola di Fuksas. A partire dallo spitzenkandidat eletto oggi a Roma, Nicolas Schimt, commissario al Lavoro e ‘padre’ del salario minimo. “Grande risultato in Sardegna, Elly ha tutta la mia stima e il mio sostegno. Il vento sta cambiando, crediamoci fino in fondo”. Seduta in prima fila Schlein ringrazia facendo il segno del ‘cuoricino’.
La segretaria Pd intende raccogliere la scommessa della famiglia socialista sui dem. “Quando abbiamo iniziato a lavorare per questo congresso vi chiamavamo qui per portarci speranza. E’ fondamentale non essere soli nella lotta all’estrema destra. Parliamo 27 lingue diverse, ma combattiamo la stessa battaglia, condividiamo la stessa visione. Siamo una vera famiglia. Vi abbiamo chiesto speranza e speriamo di portarla anche noi: abbiamo vinto in Sardegna con Todde e la coalizione. Vediamo una finestra di cambiamento che comincia ad aprirsi. Il cambiamento è possibile, lo abbiamo dimostrato e lo dimostreremo il 9 giugno con Nicolas Schmit. Sarà una campagna elettorale cruciale per il destino del nostro continente”.
Schlein racconta alla platea dei premier e leader socialisti, dei 500 delegati da tutta l’Ue, l’Italia a trazione Giorgia Meloni. “Qui abbiamo una premier donna che tutti i giorni prende decisioni contro le donne. C’è sempre una differenza fondamentale tra una leadership femminile e una leadership femminista. E’ inutile se si non lotta tutti i giorni per i diritti delle donne in Italia e in Europa”. Questa, sottolinea Schlein, “è una destra reazionaria che si inventa un nemico al giorno perché non sa risolvere i problemi”.
La segretaria delinea l’alternativa alla destra di Meloni in un lungo elenco di posizioni contrapposte: “Noi ci battiamo per il lavoro e loro negano il salario minimo, noi ci battiamo per la sanità pubblica e loro la smantellano, noi ci battiamo perché ciascun bambino abbia un’istruzione di qualità e loro tagliano, noi siamo per la solidarietà europea e loro rendono più difficili i salvataggi in mare, noi siamo per i diritti compreso quello di amare chi vuoi e loro li negano alle coppie omogenitoriali, noi siamo per l’eguaglianza delle donne e loro tagliano le pensioni alle donne”.
Schlein parla anche di Ucraina e Mo. Su Kiev si allinea al cancelliere tedesco Olaf Scholz: sì al sostegno a Kiev con ogni mezzo ma no all’invio di truppe. Mentre sul Medio Oriente, la segreteria Pd torna a chiedere “un ruolo più importante dell’Ue per dare avvio a una conferenza di pace in Medio Oriente, quanto avviene a Gaza non è accettabile. Chiediamo una forte iniziativa europea per il cessate il fuoco, il rilascio di tutti gli ostaggi e l’arrivo di aiuti umanitari. Dobbiamo sostenere Josep Borrell con la sua proposta di pace per una soluzione a due Stati”. Quindi un passaggio su Ilaria Salis: “L’immagine di Salis in catene ha scioccato tutta Europa”.
E quindi la politica europea e la futura commissione. Anche Schlein con il Pse dice “mai con l’estrema destra” e sollecita i Popolari europei: “Il voto dei socialisti non va dato per scontato: chiedo al Ppe, siete davvero pronti a tradire la vostra storia? Meloni ha aperto le porte a Orban e Zemmour, il Ppe dove si ferma?”. E quindi incalza: “Il risultato delle Europee deve ancora essere scritto, noi siamo qui per vincere”. Il congresso si chiude sulla note di ‘Bella Ciao’ nella versione dei Modena City Ramblers e la testa sulla prossima sfida per il Pd, quella in Abruzzo del 10 marzo. “Tra 10 giorni si vota in Abruzzo, altra regione importante, e voglio esprimere tutto il nostro sostegno a Luciano D’Amico: forza Luciano” dice Schlein chiamando l’applauso della platea, “senti l’abbraccio di tutta la famiglia europea”.
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