Ricerca: Bonelli, ‘se è precaria, Paese senza futuro’
Roma, 4 dic. (Adnkronos) – “La precarietà nella ricerca è il riflesso di un Paese che non investe nel proprio futuro. La manovra economica in discussione prevede tagli lineari del 5% su tutti i capitoli di bilancio: una scelta devastante e cinica. Questi tagli non colpiscono solo la ricerca, ma anche settori cruciali come il sostegno alle persone non autosufficienti, le famiglie con difficoltà e la lotta alle malattie neurodegenerative. È un attacco al tessuto sociale e al progresso scientifico del nostro Paese”. Lo dice Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato di Avs, intervenendo all’assemblea permanente dei ricercatori del Cnr, in corso a Roma.
“Il governo – ha proseguito – dimostra di non avere un approccio serio verso la scienza. Ignora le indicazioni degli enti di ricerca, come l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, che ha espresso pareri scientifici molto chiari sul Ponte sullo Stretto di Messina, avvertendo sui rischi e le criticità del progetto. Il governo, però, ha scelto di ignorare queste valutazioni per mere logiche economiche, applicando il principio del ‘pecunia non olet'”.
“Questo atteggiamento sacrifica l’autorevolezza della conoscenza e dimostra un disinteresse preoccupante verso il bene comune. Serve un piano strutturale per stabilizzare i ricercatori e garantire continuità a un sistema che altrimenti rischia di collassare, mandando a casa migliaia di professionisti. Non investire nella ricerca significa condannare il Paese a un vuoto drammatico, sia umano che prospettico. Il governo venga in Parlamento a dirci cosa intende fare per affrontare questa emergenza e stabilizzare il futuro della conoscenza in Italia”, conclude.
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