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Scuola: Sasso (Lega), ‘deriva oscurantista? No, difesa delle famiglie e dei bambini’

16 Ottobre 2025

Roma, 16 ott. (Adnkronos) – “Chi ci accusa di deriva oscurantista o non ha letto il testo del ddl Valditara, o non ha capito, quindi è analfabeta funzionale. Non vietiamo nulla dai 13 ai 18 anni, chiediamo che le famiglie siano informate su temi, competenze degli ‘esperti esterni’ e sul materiale didattico da utilizzare. Vorremmo evitare quanto accaduto in passato: attivisti di estrema sinistra in classe che parlano a bimbi di 6 anni di fluidità sessuale, binarismo sessuale e transizione di genere, argomenti non adatti a quell’età. Vorremmo evitare attivisti politici che vogliono sostituirsi ai genitori nell’educazione dei figli, facendo propaganda e non educazione al rispetto”. Così il deputato della Lega Rossano Sasso, capogruppo in commissione Cultura, Scienza e Istruzione e relatore del ddl Valditara.

“Non si impedisce l’accesso a informazioni su malattie sessualmente trasmissibili e gravidanze indesiderate – prosegue – basta leggere il comma 5 dell’art.1 del ddl Valditara e le indicazioni nazionali rafforzate nell’educazione all’affettività dal nostro Ministro. La proposta è un argine alla deriva voluta dalle sinistre poiché esclude dalle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado attività che esorbitino dalle indicazioni nazionali, che già includono e potenziano contenuti su relazioni, empatia e rispetto. La misura garantisce che i contenuti siano adeguati all’età e condivisi con le famiglie, senza delegare l’educazione a soggetti esterni non sempre qualificati”.

“Negli ultimi mesi ci sono state drag queen, pornoattori e attivisti di estrema sinistra che diffondevano materiale discutibile e senza alcuna competenza pedagogica e scientifica. Il corpo docente non ha bisogno di esperti esterni per insegnare il rispetto e chi addebita l’aumento dei femminicidi alla mancanza di educazione sessuale, dovrebbe studiare il ‘paradosso nordico’. Strumentalizzare la lotta contro le discriminazioni per inserire elementi inconciliabili con una sana didattica non aiuta la causa. Snaturare l’educazione affettiva, al rispetto e alla parità di genere con elementi di propaganda queer e atteggiamento lesivo della dignità delle famiglie e degli studenti”, conclude.

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