**Servizi: Mantovano, libertà stampa non calunnia in libertà, Libia situazione complessa’**
Roma, 12 feb. (Adnkronos) – “Provo a fare una minuscola riflessione che riguarda i reciproci rapporti: è evidente che c’è un’asimmetria tra il mondo dell’informazione e il mondo dell’intelligence, entrambi trattano notizie, però l’intelligence raccoglie notizie in modo riservato e poi le offre alla valutazione del decisore politico; il mondo dell’informazione prende le notizie e poi le pubblicizza, quindi va in una direzione fisiologicamente opposta. È ovvio che i due piani non si incontrano in ogni momento della giornata, quello che rappresenta un’anomalia è invece che la libertà di informazione possa trasformarsi in calunnia in libertà. Se si accusa un uomo dell’intelligence come il prefetto Caravelli di fare spionaggio in favore della Libia su attività della Corte penale internazionale lo si accusa di un reato, perché la legge 124 proibisce di svolgere attività di intelligence non solo nei confronti dei giornalisti ma anche nei confronti delle autorità giudiziarie, non soltanto italiane”. A dirlo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai Servizi, Alfredo Mantovano, rispondendo ai giornalisti alla Camera.
“Questo spiega perché, proprio in virtù della asimmetria e quindi dei limiti di esposizione pubblica che ha l’intelligence -aggiunge l’esponente dell’Esecutivo- l’unica difesa è quella di rivolgersi e di verificare se vi è stato un illecito che è fonte di danno”.
“Trovo poi singolare che proprio oggi si inseguano cose che stanno a metà tra la fiction e le calunnie e ci si interessi così poco, per esempio, del grave ferimento avvenuto a Tripoli di un ministro del Governo di Tripoli, Adel Jumaa, il che descrive una situazione veramente difficile e complessa. Allora -conclude Mantovano- l’intelligence, il Governo in questo momento seguono con preoccupazione questa situazione, cercano di valutarne le ricadute in Italia e in Europa e provano a chiedersi, ancora di più di quanto sia avvenuto finora, che cosa l’Europa e l’Italia possono fare ancora di più per sostenere la Libia, in particolare la Libia che fa riferimento a Tripoli in un momento così complicato e difficile”.
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