**Sicilia: Schifani, ‘per Statuto sezioni Corte conti vanno condivise con Governo, ne parleremo’**
Palermo, 22 mar. (Adnkronos) – “Voi sapete che nello Statuto siciliano vigente è previsto l’articolo 23 che prevede che le sezioni della Corte dei Conti vengano nominate di concerto con il Governo regionale? Sapete che questa norma costituzionale è vigente? Sapete che non è mai stata applicata? Sapete perché nessun mio predecessore, parliamo di tanti anni, non ha mai invocato l’applicazione? Io non voglio fare polemica, sono 60 anni di storia, però c’è”. Così il Presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, intervenendo alla convention sulla giustizia organizzata da Forza Italia a Palermo. Schifani ha, quindi, ricordato il decreto legislativo 06/05/1948, numero 655, secondo cui “I provvedimenti di destinazione dei magistrati alle sezioni regionali sono adottati previa intesa con il Governo regionale. L’assegnazione dei magistrati ha luogo con il loro consenso”.
“Sia ben chiaro- dice Schifani dal palco – questa mia considerazione non voglio che venga fraintesa come colui il quale rivendica questo diritto, perché è stato controllato, perché per me le porte sono aperte h 24, però è un diritto. E’ una prerogativa prevista dallo Statuto siciliano che, evidentemente i nostri padri costituenti siciliani vollero a garanzia di una procedura. I nostri costituenti siciliani dissero le sezioni della Corte dei Conti vanno condivise con il Governo regionale. Bene, questa è una anomalia che c’è”.
“Noi non apriremo casi eccezionali, ma ne parleremo, nelle dovute sedi, perché siccome non esiste l’abolizione di una norma per desuetudine, sol perché non è mai stata applicata, perché parliamo di una norma costituzionale, e siccome sì esiste l’articolo 104 sulla autonomia e indipendenza della magistratura, è vero, ma la norma che rivendico io è successiva di 4 mesi alla 104- aggiunge ancora il Presidente Schifani – Il che significa che non è incompatibile, affatto, perché è entrata in vigore dopo. Cercheremo, allora, di fare valere in maniera garbata, serena e pacata questo nostro diritto, perché chi vi parla ha accettato questa scommessa per aiutare la Sicilia anche nel rivendicare la propria identità, i propri diritti. Io sono un siciliano che si confronta con Roma trovando condivisione ma dimostrando al governo nazionale quanti sacrifici stiamo facendo”.
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