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Stellantis: Calenda a Cassino, ‘invito partiti e sindacati a mobilitazione nazionale’

27 Ottobre 2025

Roma, 27 ott. (Adnkronos) – “La vicenda Stellantis è una vicenda nazionale che purtroppo non sta avendo la rilevanza che meriterebbe. Personalmente ritengo che ci sia un piano di deindustrializzazione che si completerà dopo le elezioni del 2027 con un accordo che Stellantis ha fatto anche con il governo. Per questa ragione proporrò a tutti i leader dell’opposizione e ai segretari nazionali dei sindacati una grande iniziativa di mobilitazione su questa emergenza e più in generale sull’automotive”. Lo ha detto il segretario di Azione, Carlo Calenda, a margine del convegno sulla crisi dell’automotive organizzato questa mattina a Cassino con organizzazioni sindacali, imprenditori dell’indotto e cittadini.

“Negli stabilimenti italiani di Stellantis ci sono esodi incentivati, un massiccio uso della cassa integrazione, e non credo ci saranno nuovi modelli come Elkann ha detto in Parlamento, perché Stellantis ha un gigantesco problema di cash flow, conseguenza di investimenti sbagliati, e una visione totalmente finanziarizzata e non industriale. E’ una battaglia che va portata a un livello superiore e combattuta con forza, ma accanto a questo va fatto un piano automotive con incentivi diversi da quelli previsti in manovra, che sono sbagliati e vanno corretti, e politiche sul costo dell’energia. La nostra proposta è chiara: al governo abbiamo suggerito di rinnovare le concessioni ai produttori di idroelettrico a un prezzo fissato di 60euro megawattora che per metà vada alle industrie italiane per consentire loro di essere competitive con tedeschi e spagnoli. Purtroppo al momento queste scelte non sono nel radar del governo”.

“La situazione degli stabilimenti di Cassino, che andrebbe assolutamente ricompresa nell’estensione della Zes, è desolante. Li visitai anni fa insieme a Marchionne quando qui si producevano 135.000 macchine mentre quest’anno ne verranno prodotte meno di 20.000 e ci lavorano metà delle persone. Bisogna mettere l’attenzione su quello che sta accadendo su Stellantis perché altrimenti nel giro di due anni non avremo più una industria automobilistica”.

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