Terrorismo: Gasparri, ‘da Franceschini contributo verità, armi da partigiani comunisti’
Roma, 27 apr. (Adnkronos) – “Al brigatista rosso Alberto Franceschini, morto alcuni giorni fa, dobbiamo un contributo di verità. Efferato criminale e responsabile non solo della fondazione, ma anche dei primi crimini dei terroristi comunisti, scrisse un libro intitolato ‘Mara, Renato e io’. Le prime armi gli furono consegnate da vecchi partigiani comunisti sulle colline di Reggio Emilia. Franceschini, in quel libro, racconta il filo rosso che ha unito alcuni gruppi della sinistra partigiana e le Brigate rosse. Lo ha scritto con chiarezza molti decenni fa ed è una verità che alcuni si ostinano a negare. La continuità tra alcuni gruppi estremisti, che agirono tra i ‘43 e ‘45 ma anche dopo seminando morte e lutti, e le Brigate rosse, gruppo terroristico comunista, è evidente”. Lo afferma il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri.
“Le Br -aggiunge- furono supportate anche dall’Est europeo, allora dominato dall’Unione sovietica. La natura ideologica delle Br è evidente, al di là di alcune elucubrazioni che hanno cercato vanamente di occultarne la natura, l’identità e la perfetta continuità rispetto ad alcune vicende della guerra civile italiana. Di Franceschini certamente nessuno potrà serbare un buon ricordo, ma questo spezzone di verità resta agli atti della storia italiana contemporanea. Quell’incontro in un casale emiliano ci spiega la storia contemporanea molto meglio di tante bugie disseminate in questi decenni”.
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