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Tumori, a Berlino congresso oncologi Ue, in Italia -14,5% morti tra uomini

17 Ottobre 2025

Berlino, 17 ott. (Adnkronos Salute) – In Italia i pazienti oncologici vivono di più rispetto alla media europea. Nel nostro Paese, fra il 2020 e il 2025, è stimata una diminuzione dei tassi di mortalità per cancro del 14,5% negli uomini e del 5% nelle donne. Sono dati migliori rispetto alla media continentale (-3,5% negli uomini e -1,2% nelle donne fra il 2020 e il 2025) e a quelli dei principali Paesi dell’Unione europea, come Francia (-10,4% e -2,8%), Germania (-9,5% e -8,1%) e Spagna (-7,7% e -1,8%). Il calo dei decessi negli uomini in Italia negli ultimi 5 anni è il più rilevante in tutto il Continente, determinato soprattutto dalla riduzione delle morti per tumore del polmone (-24,4%) e dello stomaco (-24,3%). Questi dati evidenziano l’alta qualità del nostro Servizio sanitario nazionale. Per poter continuare a garantire le cure migliori a tutti, sono però necessari più personale e risorse da destinare all’oncologia. La richiesta viene dall’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), nella conferenza stampa ufficiale della società scientifica al Congresso della Società europea di oncologia medica (Esmo), che si apre oggi a Berlino.

In totale si stima che, nel 2025, circa 1.280.000 persone moriranno a causa di un tumore nell’Unione Europea e 176.000 in Italia. “L’analisi della mortalità per cancro è importante, perché fornisce indicazioni sull’impatto della prevenzione primaria, dei programmi di screening e dei progressi delle cure – afferma Francesco Perrone, Presidente Aiom -. Il costante calo dell’abitudine al fumo negli uomini spiega la netta diminuzione della mortalità oncologica in questa parte della popolazione. E i numeri positivi per il carcinoma dello stomaco sono legati soprattutto al controllo dell’infezione da Helicobacter pylori. Il nostro Paese, inoltre, fa registrare percentuali di adesione agli screening per i tumori della mammella e del colon-retto superiori alla media europea. In particolare, la partecipazione alla mammografia raggiunge il 56% e al test per la ricerca del sangue occulto nelle feci il 39%, rispetto al 54% e 36% in Europa”. “In Italia, però, restano criticità nella disponibilità di risorse e personale per fare fronte alle richieste di assistenza del numero di persone in costante crescita che convivono con il cancro, in uno stato di cronicizzazione della malattia – continua Francesco Perrone -. Purtroppo, negli ultimi anni, la crescita del finanziamento del Ssn è risultata sempre insufficiente e inadeguata rispetto alla crescita dei bisogni”.

Nel 2024, in Italia, sono stati stimati 390.100 nuovi casi di tumore. “Per garantire standard di cura elevati è necessario completare l’implementazione ottimale delle reti oncologiche regionali che mettano a sistema tutte le strutture del territorio – spiega Massimo Di Maio, presidente eletto Aiom -. È un passaggio ancora non definitivamente compiuto in Italia. Circa la metà delle Regioni dispone di una rete oncologica regionale funzionante, ma la mancanza di uniformità dei sistemi organizzativi, tra le varie aree, crea disparità. Come Aiom, inoltre, siamo preoccupati del fatto che, in molte Regioni dove non si è avuta la capacità di organizzare reti oncologiche regionali, vi sia la diffusa tendenza a costruire e adottare come modello ‘mini-reti’ dedicate a una particolare forma di cancro. Questo accade, per esempio, per alcuni tumori, anche molto frequenti. Si tratta di un percorso virtuoso, in sé, per chi si ammala di quello specifico tipo di tumore. Ciononostante, noi siamo preoccupati perché, se questo diventa il modello prevalente, e in alcune Regioni lo è già, si possono creare disequità per chi è colpito da altre forme di cancro”.

Nel 2022 sono stati circa 2,7 milioni i nuovi casi di tumore nei 27 Paesi membri dell’Unione europea (più Islanda e Norvegia), che equivalgono a circa 5 diagnosi ogni minuto. I tumori del colon-retto, polmone, prostata e seno sono responsabili della metà di tutti i casi.

“Per affrontare il carico di malattia, è necessario formare una generazione di ‘oncology clinical scientists’, che siano in grado di portare nella pratica clinica la loro esperienza traslazionale, per rispondere ai più importanti bisogni clinici ancora insoddisfatti – sottolinea Giuseppe Curigliano, presidente eletto Esmo e membro del Direttivo nazionale Aiom -. Inoltre, servono più figure professionali, perché stiamo assistendo a una progressiva carenza di tutti gli operatori professionali che lavorano nell’ambito dell’oncologia, dai radioterapisti, agli anatomopatologi, ai chirurghi. Vanno incluse le nuove tecnologie nella gestione clinica dei pazienti, a partire dall’intelligenza artificiale, che avrà un ruolo sempre più rilevante. In Italia sono stati istituiti i Molecular Tumor Board a livello regionale, iniziativa molto importante vista l’utilità dei test di sequenziamento genomico in oncologia. Ma serve ancora un enorme sforzo organizzativo, culturale ed economico, per garantire un rapido accesso alle terapie che assicurino un reale miglioramento sia della sopravvivenza che della qualità di vita. Le iniziative di Ema e, recentemente, di Aifa di applicare il modello di Hta, il sistema multidisciplinare che consente di valutare la congruità dei prezzi in rapporto ai benefici terapeutici, sono decisive perché porteranno ad approvare i farmaci che hanno più valore”.

“La popolazione europea rappresenta meno del 10% di quella mondiale, ma registra circa un quarto di tutte le diagnosi oncologiche a livello globale – spiega Saverio Cinieri, presidente di Fondazione Aiom -. Il 40% dei casi di tumore può essere evitato seguendo stili di vita sani. In Europa il 51% degli adulti è in sovrappeso e l’obesità fra gli adolescenti è aumentata dal 17% nel 2014 al 21% nel 2022. Dall’altro lato, la percentuale di fumatori è diminuita dal 22% nel 2012 al 18% nel 2022. L’Italia fa registrare un tasso di fumatori ancora elevato, pari al 24% degli adulti, anche se in calo rispetto al 30% del 2008. È stato stimato che, se gli obiettivi di riduzione del numero di tabagisti fossero raggiunti, potrebbero essere evitati quasi due milioni di nuovi casi di tumore in Europa entro il 2050. Una delle 4 aree di interesse in cui si articola lo ‘Europe’s Beating Cancer Plan’, il Piano europeo per sconfiggere il cancro, è costituita proprio dalla prevenzione. Per creare una generazione ‘libera dal tabacco’, l’obiettivo è, entro il 2040, far scendere al di sotto del 5% la percentuale di cittadini europei che fanno uso di questa sostanza”. segue

“Si inserisce in questo ambito la campagna #SOStenereSSN di Aiom e Fondazione Aiom, sostenuta da numerose società scientifiche – conclude Perrone -. Chiediamo alle Istituzioni di aumentare di 5 euro il prezzo di ogni pacchetto di sigarette per ridurre il numero di fumatori e l’incidenza dei tumori causati dal fumo, recuperando anche risorse economiche da destinare subito al Servizio Sanitario Nazionale. Il Piano europeo punta, inoltre, a prevenire i tumori legati alle infezioni, per esempio quelli provocati dal Papilloma virus umano, contro il quale esistono vaccini efficaci. Le vaccinazioni contro l’Hpv hanno raggiunto una copertura media del 75% nei Paesi Ue, ma l’obiettivo è arrivare al 90% entro il 2030”.

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