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Tumori, oncologo Pinto: “Terapia di precisione ha cambiato cura cancro stomaco”

8 Luglio 2025

Roma, 8 lug. (Adnkronos Salute) – “L’oncologia di precisione sta cambiando la cura dei pazienti negli ultimi dieci anni. Grazie a dei test, a dei bersagli bio-patologici molecolari e a dei farmaci” mirati, “otteniamo grandi vantaggi: riusciamo a dare il farmaco giusto al paziente giusto e, soprattutto, utilizziamo meglio le risorse puntando al farmaco che può garantire maggiore efficacia”. Sono le parole di Carmine Pinto, direttore Oncologia medica dell’Ausl-Irccs di Reggio Emilia, all’incontro con la stampa oggi alla Camera dei deputati per la presentazione del documento ‘Diagnosticare per trattare in oncologia’ di The European House-Ambrosetti.

Nel caso del tumore gastrico, per arrivare a una diagnosi “occorre avere dei test di immunoistochimica – spiega l’esperto – Test semplici, che possono essere eseguiti in tutte le anatomie patologiche e che permettono di coniugare la chemioterapia con il miglior farmaco a target molecolare, potenziando il trattamento. Dobbiamo però rendere le nostre strutture di anatomia patologica in grado di fare questi test – avverte – attraverso buoni prelievi bioptici e una tariffa adeguata per questi test all’interno delle nostre strutture”.

Il cancro allo stomaco nel 2024 ha fatto registrare “circa 14mila diagnosi e 9mila decessi – ricorda Pinto – Il dato negativo è che nel 35-40% dei casi il tumore può essere operato, nella rimanente parte il tumore diagnosticato è in fase avanzata, quindi è possibile soltanto un trattamento medico”. Purtroppo “la sopravvivenza a 5 anni per tutti gli stadi rimane ancora bassa, del 30%”, sottolinea l’esperto. Una dieta equilibrata e corretti stili di vita giocano un ruolo fondamentale in una patologia come “il cancro dello stomaco e dell’esofago, uno dei 13 tumori che la Iarc”, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, “correla all’obesità e allo stile di vita”, evidenzia. Per il tumore al colon, poi, “non abbiamo screening per la diagnosi precoce – ricorda Pinto – ma abbiamo sintomi che possono essere segnali”. In tal senso, è importante il ruolo dei “medici di medicina generale poter avviare un percorso” di indagine. Infine l’esperta si sofferma sull’importanza di “adeguati Pdta”, percorsi diagnostici-terapeutici assistenziali, “all’interno delle reti oncologiche regionali che fanno riferimento a chirurgia e oncologia” e sulla necessità di utilizzare “terapie adeguate attraverso il testing”.

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