Tutti i processi di Trump, tra casi chiusi e archiviati in vista del ritorno alla Casa Bianca
Washington, 26 nov. (Adnkronos) – Donald Trump, il primo ex presidente ad essere stato condannato, il 20 gennaio prossimo diventerà anche il primo inquilino della Casa Bianca con condanne alle spalle. E’ quanto ricorda The Atlantic che, dopo l’attesa decisione del procuratore speciale Jack Smith di archiviare le accuse contro il tycoon in due diversi processi federali, uno per le interferenze elettorali del 2020 culminate con l’assalto al Congresso e uno per le carte segrete portate via dalla Casa Bianca, aggiorna una guida, tra casi chiusi e archiviati, di tutti gli altri processi del prossimo presidente Usa.
Lo scorso febbraio il giudice Arthur Engoron ha condannato Trump, i suoi figli adulti che ora guidano la Trump Organization, a pagare 355 milioni di dollari, più interessi, dopo averli ritenuti colpevoli di aver portato avanti per anni un sistema di frode sul valore dei loro immobili per avere vantaggi fiscali e con i prestiti bancari. I legali di Trump hanno fatto ricorso contro la decisioni ed a marzo hanno ottenuto una drastica riduzione della somma da pagare allo stato di New York, da 464 milioni a 175. Anche contro questa sentenza è stato presentato ricorso e ora si aspetta una decisione della corte di appello.
Nel maggio del 2023 una giuria di un tribunale civile di Manhattan ha stabilito che Trump ha aggredito sessualmente E.Jean Carroll e poi l’ha diffamata quando la donna ha per la prima volta, durante la sua prima campagna presidenziale, rivelato che il tycoon l’aveva aggredita nel camerino di un grande magazzino newyorkese negli anni novanta. La giuria ha condannato Trump a pagare 5 milioni di risarcimento. Ma a questo procedimento ne è seguito un altro, semper per diffamazione, che si è concluso, lo scorso gennaio, con la condanna a pagare 83,3 milioni di dollari. Trump ha presentato ricorso contro entrambe le sentenze.
Lo scorso 30 maggio Trump è stato condannato dalla giuria di una corte penale di New York per 34 capi di imputazioni relativi alla falsificazione di documenti finanziari per coprire la somma pagata alla porno star in cambio del suo silenzio su una relazione sessuale con il tycoon. La sentenza era attesa per oggi, ma il 22 novembre il giudice Juan Merchan ha annunciato, alla luce della elezione alla Casa Bianca, la decisione di sospenderla a tempo indeterminato. Intanto, sta valutando la richiesta presentata dal team legale di Trump di annullare completamente la condanna, sulla base sia della sentenza della Corte Suprema sull’immunità che sulla sua elezione alla presidenza. Una decisione è attesa a dicembre.
La vittoria elettorale di Trump rende ancora più incerto il futuro di questo procedimento, avviato dalla procuratrice democratica di Atlanta, Fani Willis, contro il tycoon e 18 suoi alleati con l’accusa di aver partecipato ad un complotto con l’obiettivo di rovesciare i risultati elettorali in Georgia nel 2020. Nell’agosto del 2023, Willis ha ottenuto le incriminazioni e nell’autunno successivo diversi incriminati hanno patteggiato.
Ma la procuratrice democratica è stata a sua volta investita da uno scandalo, dopo che è stato rivelata la sua relazione sentimentale con un avvocato da lei assunto come procuratore speciale del caso. E’ attesa per dicembre una decisione riguardo alla possibilità che Willis mantenga il caso, ma ci sono buone possibilità che questo rimanga congelato, considerato il ritorno di Trump alla Casa Bianca.
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche