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Ucraina: Kiev plaude a invio missili nucleari, ‘Trump ha azzittito Medvedev’/Adnkronos

4 Agosto 2025

Kiev, 4 ago. (Adnkronos) – Andriy Yermak, il più alto collaboratore del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, plaude alla decisione, presa la scorsa settimana dal presidente americano Donald Trump, di inviare sottomarini nucleari in risposta alle parole provocatorie dell’ex presidente e attuale vice presidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev. “Nel momento in cui sono apparsi i sottomarini nucleari americani, è improvvisamente diventato silenzioso. La Russia capisce solo una cosa: la forza”, ha scritto su X il braccio destro del capo dello Stato. Prova di forza o, più probabilmente, scelta dimostrativa che sia, in ogni caso prosegue il lavoro della diplomazia per porre fine alla guerra, con l’inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff che sarà in Russia mercoledì o giovedì per ulteriori colloqui in vista della scadenza dell’8 agosto fissata da Trump per un cessate il fuoco in Ucraina.

E anche con il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che, proprio sulla visita dell’inviato speciale Usa, oggi ha detto essa sarà “importante e utile. Siamo sempre lieti di vedere il signor Witkoff a Mosca e di essere in contatto con lui. Crediamo che questi contatti siano importanti, costruttivi e utili e non è escluso un incontro con lo stesso Putin”. L’ordine del presidente americano di spostare i missili nucleari era arrivato la scorsa settimana dopo il tweet di Medvedev, che aveva definito la minaccia di Trump di sanzionare la Russia un “passo verso la guerra”. Da parte sua, il tycoon aveva dichiarato di aver schierato sottomarini con capacità nucleare nelle “regioni appropriate” in risposta alle parole minacciose dell’ex presidente russo, che lasciava intendere che sarebbe stato pronto a lanciare un attacco nucleare.

In un post su Truth Social di venerdì, Trump aveva scritto di aver deciso di riposizionare i sottomarini nucleari a causa delle “dichiarazioni altamente provocatorie” di Medvedev, sottolineando che ora è il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo. “Ho ordinato di posizionare due sottomarini nucleari nelle regioni appropriate, nel caso in cui queste dichiarazioni sciocche e provocatorie siano più di questo”, aveva risposto Trump. “Le parole sono molto importanti e possono spesso portare a conseguenze indesiderate. Spero che questo non sia uno di quei casi”. Quando i giornalisti gli hanno chiesto in seguito perché avesse ordinato lo spostamento dei sottomarini, Trump ha risposto: “Una minaccia è stata fatta da un ex presidente della Russia e noi proteggeremo il nostro popolo”.

Sempre venerdì, il presidente russo Vladimir Putin aveva affermato di volere una “pace duratura e stabile” in Ucraina, ma non aveva dato alcuna indicazione di essere disposto a fare concessioni per ottenerla, dopo una settimana in cui missili e droni russi avevano nuovamente causato morte e distruzione in tutto il Paese. A inizio settimana, Medvedev aveva attaccato Trump per aver ridotto i tempi previsti dalla Russia per progredire verso la pace con l’Ucraina da 50 a soli 10 giorni, affermando di essere pronto a imporre sanzioni e altre sanzioni finanziarie contro la Russia se non avesse rispettato gli impegni. “Trump sta giocando al gioco dell’ultimatum con la Russia: 50 giorni o 10”, aveva scritto Medvedev in un post. “Dovrebbe ricordare due cose: 1. La Russia non è Israele e nemmeno l’Iran. 2. Ogni nuovo ultimatum è una minaccia e un passo verso la guerra. Non tra Russia e Ucraina, ma con il suo stesso Paese”. “Non seguite la strada di Sleepy Joe!”, aveva aggiunto, riferendosi all’ex presidente degli Stati Uniti Joe Biden.

Alcuni analisti della sicurezza hanno definito la mossa di Trump un’escalation retorica con Mosca, ma non necessariamente militare, dato che gli Stati Uniti hanno già sottomarini a propulsione nucleare schierati e in grado di colpire la Russia. Trump ha espresso frustrazione nei confronti di Putin, che a suo dire avrebbe temporeggiato nei suoi sforzi per mediare un cessate il fuoco tra Russia e Ucraina, una promessa elettorale che, a suo dire, avrebbe potuto realizzare in sole 24 ore. Giovedì aveva definito “disgustosi” i continui attacchi della Russia contro le aree civili. Il mese scorso, Trump aveva raccontato: “Torno a casa. Dico alla first lady: ‘Sai, ho parlato con Vladimir oggi. Abbiamo avuto una conversazione meravigliosa’. Lei risponde: ‘Ah, davvero? Un’altra città è appena stata colpita’”.

“Abbiamo bisogno di una pace duratura e stabile, su solide fondamenta, che soddisfi sia la Russia che l’Ucraina e garantisca la sicurezza di entrambi i Paesi”, aveva affermato Putin una settimana prima della nuova scadenza imposta da Trump per la cessazione delle ostilità. Il presidente russo ha ripetutamente dichiarato di essere interessato alla pace, ma solo a condizioni che sono del tutto inaccettabili per Kiev. La scorsa settimana, il terzo round di colloqui diretti tra Russia e Ucraina si è svolto a Istanbul, ma si è interrotto in meno di un’ora e finora non ha portato ad alcun accordo, se non sullo scambio di prigionieri. In un apparente riferimento ai commenti di Trump, Putin ha dichiarato venerdì: “Ogni delusione, di chiunque sia, deriva da aspettative esagerate. Questa è una regola generale ben nota”.

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