Ucraina: Tajani, ‘III guerra mondiale vade retro, aiutare Kiev non significa attaccare Mosca’
Roma, 7 giu. (Adnkronos) – “Una III guerra mondiale? Vade retro”. Risponde così ad Agorà, su RaiTre, il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, riguardo la possibilità di un conflitto che si propaghi oltre l’Ucraina e il Medio Oriente. “Dobbiamo tenere il più lontano possibile questa ipotesi e lavorare tutti per la pace – ha aggiunto – cosa che l’Italia sta facendo attraverso il nostro impegno sia in Medio Oriente e nella frontiera orientale. Pace non significa abbandonare Kiev, anzi: con un’Ucraina più forte e che resiste all’avanzata russa, si può costringere Putin a sedersi al tavolo della pace. Ecco perché noi stiamo aiutando l’Ucraina da tutti i punti di vista”.
“Io sarò al vertice per la ricostruzione che si terrà a Berlino il giorno 11, poi sarò anche alla conferenza di pace che si terrà in Svizzera il 15 – ha sottolineato Tajani – proprio a dimostrazione del grande impegno dell’Italia e sostegno dell’Ucraina, ma questo non significa essere in guerra con la Russia. Ho apprezzato per esempio le parole del presidente degli Stati Uniti che ha detto mai armi americane per colpire Mosca. Mi pare una dichiarazione di buon senso. Le armi devono proteggere l’Ucraina ma non devono essere usate in territorio russo”.
Riferendosi alle parole sull’Italia di Putin a San Pietroburgo e in particolare alla possibilità, che il presidente russo ha avanzato, di “ristabilire, dopo la guerra, relazioni con l’Italia, forse anche più velocemente che con qualche altro paese europeo”, Tajani commenta che “Putin ovviamente manda anche dei messaggi subliminali alla vigilia delle elezioni europee, cercando di fare differenze tra i paesi della Nato e paesi dell’Unione Europea. Ma c’è un’unità sostanziale sia nella Nato sia nell’Unione Europea. Noi siamo dalla parte dell’Ucraina, questo è incontrovertibile, ma abbiamo una posizione ragionevole: noi non vogliamo la guerra, non vogliamo la terza guerra mondiale, non vogliamo la guerra contro la Russia”.
“Noi abbiamo relazioni diplomatiche con la Russia perché a Roma c’è l’ambasciatore della Federazione Russa – spiega il ministro – A giorni arriverà a Mosca la nuova ambasciatrice, una donna, e sono molto contento di aver scelto l’ambasciatore Piccioni a rappresentare l’Italia, a dimostrazione che il ministero punta sulle donne. Abbiamo un’ambasciatrice a Teheran, abbiamo un’ambasciatrice a Washington, quindi c’è una presenza di donne diplomatiche. Il prossimo ambasciatore Piccioni terrà delle relazioni difficili a Mosca, ma ci sono sempre delle relazioni difficili”.
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