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Ue: Bergamini, ‘da Feltri attacco ingeneroso a Tajani e Fi e giudizi errati’

30 Giugno 2024

Roma, 30 giu. (Adnkronos) – “Eravamo, e siamo tutt’oggi, affezionati alla grande abilità che Vittorio Feltri ha sempre dimostrato nella sua lunga carriera: saper ben mescolare il gusto della provocazione, dell’invettiva, con una profonda conoscenza della materia di cui scrive o parla e con una forte autonomia di giudizio. Nel suo commento di oggi sulle dinamiche europee, però, notiamo come siano rimaste solo provocazioni e invettive, spinte purtroppo al limite dell’insulto. Di cui è bersaglio il ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia Antonio Tajani, dunque il partito tutto. Un attacco ingeneroso e, purtroppo per l’autore, sorretto da argomentazioni errate”. Lo afferma Deborah Bergamini, vicesegretario nazionale di Forza Italia.

“Soltanto chi non presta la dovuta attenzione alle complesse questioni europee -aggiunge- può negare il ruolo esercitato da Antonio Tajani in questi giorni per avvicinare le posizioni del Ppe a quelle di Giorgia Meloni, e lo testimonia il cambio di posizione di Donald Tusk sul peso italiano. Soltanto non avendo seguito i fatti delle ultime settimane si può ignorare il perentorio ‘no’ all’allargamento della maggioranza europea ai Verdi, opposto da Forza Italia e divenuto largamente condiviso all’interno del Ppe. Soltanto a chi non ha prestato attenzione alla cronaca dei mesi appena trascorsi può è essere sfuggito il contributo di Forza Italia alla linea politica del Ppe sull’abbandono delle assurde suggestioni green del passato. Soltanto chi ha sorvolato sull’approfondimento del risultato elettorale non considera che, purtroppo, la democrazia si basa sull’aritmetica, e che ad oggi alternative numeriche alla maggioranza Ppe-Socialisti-Liberali non sono state possibili, pur senza che questo precluda un allargamento”.

“Comprendiamo che il direttore Feltri possa non aver avuto tempo per approfondire tutto questo, impegnato com’è in molteplici attività in cui è giustamente coinvolto, comprese quelle politiche. Ovviamente, essendo lo scambio di idee il sale della libertà, valore che difendiamo, tutto ciò non abbasserà di un millimetro l’affetto che nutriamo verso di lui. Auspicando, però, che faccia un uso migliore della memoria di Silvio Berlusconi. Non possiamo avere certezze su cosa avrebbe fatto oggi. Di sicuro, però, possiamo cogliere il suo insegnamento -conclude Bergamini- di farsi ‘concavo e convesso’ nelle trattative. Un metodo di lavoro che portò all’Italia di Pratica di Mare e a una posizione di assoluto protagonismo in Europa”.

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