**Ue: Quartapelle, ‘per Trump è parassita, Europa sia determinata e unita’**
Roma, 19 giu. (Adnkronos) – Un’Europa che “si muove in modo determinato e unito”. Per Lia Quartapelle, parlamentare Pd, questa è l’unica strada possibile tra conflitto in Ucraina, il caos in Medio Oriente e un’amministrazione americana che ci “sta consegnando a un mondo in cui chi ha la forza militare e la volontà di usarla, lo fa senza tanti complimenti” con Donald Trump che “considera l’Europa una seccatura, se non un parassita”.
Onorevole Quartapelle, si è aperto un nuovo fronte in Medio Oriente con l’attacco di Israele all’Iran e Donald Trump sembra intenzionato a entrare in guerra. Ci troviamo di fronte al rischio concreto di una pericolosa escalation? “E’ molto difficile prevedere il comportamento di Donald Trump. C’è però una questione di fondo: mettere continuamente non solo la comunità internazionale ma anche il proprio blocco geopolitico di riferimento di fronte al fatto compiuto, ci sta consegnando a un mondo in cui chi ha la forza militare e la volontà di usarla lo fa senza tanti complimenti, per disegnarsi un ordine a proprio uso e consumo. Le conseguenze a lungo termine di questo modo di fare politica sono preoccupanti e bisogna assolutamente tornare a esercitare discernimento ed equilibrio, ricostruendo le alleanze necessarie per perseguire obiettivi geopolitici condivisi (come il proteggere il mondo dal rischio della proliferazione nucleare) ed evitare che il mondo sia un posto dove trionfa la legge della giungla, ovvero uno scenario in cui il più feroce e fulmineo impone la sua logica su ogni altra traiettoria disegnata con saggezza e ponderazione. In uno scenario del genere, l’Europa ha solo da perdere”.
Il G7 in Canada ha evidenziato una spaccatura con l’amministrazione Usa, compreso l’attacco via social di Trump a Macron. Che cosa possono fare l’Italia e l’Europa per evitare l’escalation? O forse ha ragione il cancelliere Merz quando dice che ‘Israele sta facendo il lavoro sporco’ per l’Occidente? “In questo contesto, è significativo che il tentativo di mediazione con l’Iran avvenga a Ginevra per iniziativa dei ministri degli esteri di tre paesi europei, Germania, Francia e Regno Unito. Quando l’Europa si muove in modo determinato e unito, possono accadere fatti importanti. Come è già successo per iniziativa dei volenterosi che, dopo il disgustoso trabocchetto di Trump a Zelensky alla Casa Bianca, hanno aiutato l’Ucraina a presentarsi più forte per i negoziati con la Russia. Spero che l’iniziativa europea possa anche questa volta avviare un processo negoziale”.
Al G7 in Canada si è evidenziata anche una distanza sul fronte del conflitto in Ucraina. Trump si è lamentato dell’esclusione della Russia dal G8 e non ha sottoscritto la dichiarazione finale: l’Europa è destinata a restare sola nella difesa di Kiev? “Che l’invasione russa dell’Ucraina sia un problema europeo non lo si scopre al G7 in Canada nel 2025: è una questione europea geograficamente, storicamente e anche la soluzione deve essere una soluzione europea, cioè una soluzione giusta e sicura, che integra l’Ucraina nell’Unione europea il più velocemente possibile e che preveda il rafforzamento delle capacità di difesa del nostro continente. Il protagonismo di un’Europa matura è inevitabile. Tanto più che è dal giorno del suo insediamento che è chiaro che Trump considera la Russia un alleato e l’Europa una seccatura, se non un parassita”.
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