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Ue: Renzi, ‘problema non è Trump ma l’Europa, se non cambia muore’

10 Dicembre 2025

Roma, 10 dic. (Adnkronos) – “Sono su un volo Bruxelles Roma. E mentre rientro in Italia mi tornano in mente le discussioni di questi giorni sul futuro dell’Europa. Che Trump sia… Trump è evidente a tutti. È evidente a chi lo ama, anche dalle nostre parti, ma è sempre più evidente anche a chi sta smettendo di votarlo: i media parleranno poco di Miami, ma la vittoria a sorpresa di una sindaca dem in questa città vale più della vittoria scontata a NYC”. Lo scrive Matteo Renzi sui social.

“Il nodo però non è ciò che dice Trump ma ciò che fa (e non fa) l’Europa. Non è colpa di Trump se abbiamo riempito di burocrazia senz’anima i palazzi di Bruxelles, non è colpa di Trump se abbiamo fatto il Green Deal o abbiamo rifiutato l’innovazione, non è colpa di Trump se non facciamo nulla per trattenere la fuga dei cervelli. L’Europa è in declino demografico, è vero. Ma ha una forza strabiliante: la cultura, i valori, il talento. Il sogno dei padri fondatori era far terminare una guerra civile lunga secoli. Chi come noi sogna gli Stati Uniti d’Europa vorrebbe fare un passo in avanti e vedere questo continente diventare capitale della politica e della diplomazia, non della mediocrità e della tecnocrazia”.

“Allora va benissimo rispondere a Trump mettendo la bandiera europea nel proprio profilo Instagram, per carità. Ma serve a poco: il problema è come riaccendere quelle dodici stelle, come restituire visione e coraggio a Bruxelles, come tornare a essere grandi valorizzando le radici e spiegando le ali. Significa avere una strategia sul quantum computing, sulla blu economy, sulle università e l’educazione, su una visione ambientale centrata sull’innovazione e non sull’ideologia. Certo: anche sulla difesa comune, ma non si è mai visto un Paese che si arma e rinuncia alla diplomazia. La principale arma dell’Europa era il suo soft power… ora invece non tocchiamo palla su nulla. Su tutti questi temi, il problema dell’Europa non è a Washington, ma a Bruxelles. E mentre volo verso Roma ricordo il coraggio che portò proprio nella città eterna i primi sei Paesi a costruire l’Unione. Se vogliamo bene all’Europa oggi la sfida non è banalmente attaccare Trump come tutti ma cambiare Bruxelles fino in fondo. Perché i Trump passano, le burocrazie europee no. Ok, so che molti non saranno d’accordo. Ma non ne posso più delle frasi fatte di chi dice Viva l’Europa e non spiega come fare a cambiarla. Se l’Europa non cambia, muore”.

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