Ue: risoluzione Iv, sostegno a Kiev e revisione trattato Dublino
Roma, 19 mar. (Adnkronos) – Si impegna il governo “a proseguire nel sostegno politico, militare e finanziario all’Ucraina, anche sostenendo il raggiungimento del necessario livello di conformità del Paese rispetto ai criteri di adesione” e a “promuovere e sostenere iniziative diplomatiche volte a favorire l’avvio di negoziati equilibrati e sostenuti dalla comunità internazionale, con l’obiettivo di porre fine al conflitto russo-ucraino e di garantire una pace giusta e volta a garantire a pieno gli interessi del popolo ucraino”. E’ quanto si legge nella risoluzione di Italia Viva al Senato sulle comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio Ue.
Inoltre, si impegna l’esecutivo “a sostenere la politica di allargamento dell’Unione europea – oltre all’Ucraina – alla Moldavia, alla Bosnia-Erzegovina e agli altri paesi balcanici che si riconoscono nei valori europei”. A “rafforzare e rendere concreto il percorso di realizzazione di un’autonoma capacità di difesa europea” che assicuri “all’Unione europea un ruolo da protagonista nel nuovo panorama geopolitico e a tutela degli interessi del popolo europeo”.
Sul Medio Oriente, si chiede al governo di “a rafforzare l’azione diplomatica e di sostegno approntata dall’Unione europea per garantire cure, sostegno e incolumità ai civili palestinesi, intensificando la collaborazione con lo stato di Israele per garantire la liberazione degli ostaggi, l’azzeramento della capacità offensiva di Hamas e l’avvio di un percorso che possa realizzare la politica ‘due popoli, due stati'” e a “sostenere e rafforzare la missione di sicurezza europea per garantire la sicurezza dei traffici commerciali nel Mar Rosso, a tutela degli interessi delle imprese e dei cittadini europei”.
Sui migranti, Iv chiede al governo di “ribadire la necessità improcrastinabile di revisionare il Regolamento di Dublino per quanto attiene alle responsabilità dei Paesi di primo approdo, superando la logica dei veti per giungere a una gestione effettivamente europea del sistema di accoglienza e del ricollocamento dei richiedenti asilo”. ;
E a “impegnarsi a livello europeo per fare del nostro Paese il principale promotore di un nuovo approccio alle politiche migratorie, esulando dalla logica securitaria che vede nell’identificazione, nella “dislocazione”, nella detenzione e nell’espulsione i punti cardinali di una strategia fallimentare che, anziché valorizzare il capitale umano anche solo sul piano della crescita, si preoccupa di relegarlo ed emarginarlo per escluderlo dal concorso al progresso materiale e spirituale della nostra comunità”. Infine a “promuovere lo stanziamento di risorse aggiuntive a livello europeo al fine di sostenere gli agricoltori e il settore agricolo nel percorso di consolidamento delle filiere alimentari europee, così da mettere al riparo il Paese da eventuali shock come quelli sperimentati nel corso degli ultimi anni in ragione della pandemia e dell’invasione russa in Ucraina”.
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