Ue: Ruffini, ‘se l’America chiude, Europa apra porte e Italia dovrebbe essere in prima fila’
Roma, 5 mag. (Adnkronos) – “Se l’America chiude, l’Europa dovrebbe aprire le sue porte a quei professori, cogliendo l’opportunità di una visione di futuro a cui Trump sta rinunciando. Alla Sorbona di Parigi sono stati invitati i ministri e i rappresentanti delle università europee, per un invito corale a ricercatori e docenti statunitensi di scegliere l’Europa. È un segnale politico e culturale, un tentativo di opporsi all’imbarbarimento del sapere”. Lo scrive Ernesto Maria Ruffini sui social.
“L’Italia al momento ha polemizzato col taglio troppo francocentrico dell’iniziativa, ma resta il punto se l’Europa possa diventare rifugio per chi difende la libertà accademica. Perché, alla fine, la vera sfida è difendere la libertà di pensiero e il valore della cultura, anche quando il vento sembra soffiare in direzione opposta. Bisogna farlo subito, per le nuove generazioni. E l’Italia, per non dimenticare l’esempio di quei dodici professori, dovrebbe essere in prima fila nella sfida a cui la storia ci sta chiamando”, scrive Ruffini riferendosi ai professori che non si allinearono al regime fascista.
“Mussolini pretese dai professori dell’università italiane di giurare fedeltà al suo regime per ‘formare cittadini operosi, probi e devoti alla patria e al regime fascista’. Albert Einstein arrivò a scrivere all’allora ministro dell’istruzione di ‘consigliare al signor Mussolini di risparmiare questa umiliazione al fior fiore dell’intelligenza italiana’. Non tutti i professori italiani si allinearono al regime. Su 1200 solo dodici si rifiutarono di firmare. Opposero una prima forma di Resistenza a quel regime, mantenendo la loro dignità. Persero la cattedra, lo stipendio, la liquidazione e la pensione, ma difesero la loro libertà di pensiero e dei valori nei quali si riconoscevano. Harvard oggi ci riporta a quella storia di coraggio”.
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