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Ue: Tajani, ‘serve stabilità, Von der Leyen apra a Conservatori’

1 Luglio 2024

Roma, 1 lug. (Adnkronos) – “Serve stabilità in Europa. Qualunque cosa la mettesse a rischio, sarebbe un danno per tutti. Poi, noi collaboreremo con il governo francese chiunque vinca. Se il mio omologo apparterrà al partito della Le Pen, mi confronterò con lui. Ma aspettiamo il secondo turno. Il nostro interlocutore principale, i Republicains, saranno decisivi”. Lo dice, in un’intervista al Corriere della Sera, il vicepremier e ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani.

“Bisogna conoscere la politica europea per giudicare, non peccare di superficialità. Nella Ue ci sono diverse maggioranze. Una in Consiglio, e si crea con l’accordo tra capi di Stato e di governo in carica: è quella che ha espresso la von der Leven. Poi ce n’è un’altra in Parlamento, che deve eleggere von der Leyen, che dà il gradimento sui Commissari, che può cambiare da dossier a dossier”, ricorda Tajani, rivendicando come “io stesso, nella riunione del Ppe, ho protestato perché si doveva dare più ascolto alle nostre istanze, e ho precisato che non avremmo accettato una apertura ai Verdi, perché siamo per una terza via tra il fondamentalismo e il negazionismo climatico, la via della salvaguardia sociale ed economica dei posti di lavoro. E ho detto, e fino al 18 lavorerò per questo, che bisogna aprire ai Conservatori dei quali è leader Meloni se si vuole avere la certezza che von der Leyen venga votata”, perché “sempre per il principio della stabilità, è bene che la maggioranza che la sosterrà sia ampia e certa”.

“La variabile antidestra in alcuni settori è condizionante – ammette il segretario azzurro -, ma io dico che il governo italiano non è solo composto da esponenti dei Conservatori o di Id come la Lega: ci siamo noi di FI, io che sono stato 22 anni vicepresidente del Ppe. Siamo la seconda forza della coalizione, diamo equilibrio al governo e siamo pienamente affidabili. La nostra garanzia è forte. E’ un grave errore non averne tenuto conto. Accade perché, a differenza del passato, purtroppo mancano grandi leader che sappiano prendere in mano queste trattative”. Tajani rimarca come l’Italia abbia “diritto ad avere un ruolo importante. Non può non avere un commissario di peso e un vicepresidente. Il commissario deve conoscere la macchina di Bruxelles, essere conosciuto e capace di passare le audizioni. Fitto ha tutti questi requisiti”.

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