**Ungheria: giudici Milano, ‘no consegna Marchesi per rischio trattamenti degradanti’**
Milano, 28 mar. (Adnkronos) – E’ un lungo elenco di normative e sentenze quella che i giudici della corte d’appello di Milano elencano per spiegare il no alla consegna all’Ungheria di Gabriele Marchesi, colpito da mandato di arresto europeo con l’accusa di aver aggredito tre persone nel corso di una manifestazione neonazista a Budapest dell’11 febbraio 2023, insieme alla connazionale Ilaria Salis, che da quel giorno è detenuta nel carcere ungherese.
La corte ricorda che il 23enne è un “giovane dotato di fissa dimora, sconosciuto alle carceri italiane, incensurato, si è sempre presentato in udienza e un inserimento in carcere anche temporaneo sarebbe percepita come particolarmente degradante” viste le condizioni delle carceri di Budapest che, secondo l’ultimo report internazionale del 2018, risultano gravate da rischi di violenza, non sufficienti garanzie igieniche e dove “la non certezza di accesso ai colloqui con i familiari” potrebbe essere un “grave pregiudizio”.
Inoltre la durata non breve del processo, “e la complessità degli accertamenti per stabilire se ha partecipato ai fatti” non può scongiurare il “reale rischio che sia leso uno dei suoi diritti fondamentali” e che eventuali “trattamenti degradanti” possano nuocere alla sua vita psichica, sostiene la corte d’appello di Milano.
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche