Veneto: Martella (Pd), ‘dopo parere consiglio stato basta farsa, si fissi data voto’
Roma, 8 mag. (Adnkronos) – “Il parere del Consiglio di Stato ristabilisce con chiarezza ciò che abbiamo sempre sostenuto: la legge nazionale, come è ovvio, prevale su quella regionale. E se la legge nazionale stabilisce che la durata degli organi elettivi delle Regioni è di cinque anni, allora cinque anni devono essere. Non cinque anni e sette mesi, né otto, né nove. Cinque. Punto”. Lo dichiara Andrea Martella, senatore e segretario regionale del Partito Democratico del Veneto, commentando il parere della sezione del Consiglio di Stato sulla nota della Regione Veneto sul “conflitto” tra legge regionale e nazionale.
“Si chiude finalmente – prosegue Martella – un tentativo surreale del centrodestra veneto di creare confusione, aprendo un fronte artificiale e strumentale sulla data delle elezioni regionali. Per mesi la Regione ha agitato il presunto vincolo della legge elettorale veneta, che indicherebbe la primavera come periodo del voto. Ma lo ha fatto sapendo benissimo che si trattava di una forzatura, buona solo a tentare di guadagnare tempo, tenere in piedi una legislatura ormai alla fine, cercare di regalare a Zaia altri mesi da presidente. La scadenza naturale è fissata dalla legge: e cade nell’autunno 2025”.
“Ora – conclude il segretario Dem – si ponga fine a questa farsa. Siamo nel 2025, non nel 2020: allora c’era una pandemia, oggi solo le ambizioni personali e le diatribe infinite del centrodestra. Si fissi finalmente la data del voto, come prevede la legge, e si restituisca ai veneti il diritto di scegliere il proprio futuro”.
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche