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Ventinove opere di Mitoraj a Siracusa e sull’Etna, pronti i finissage della mostra

17 Settembre 2025

Palermo, 17 set. (Adnkronos) – Sta per chiudersi la mostra ‘Lo sguardo – Humanitas Physis’ a Siracusa (nel Parco archeologico Neapolis e accanto al Castello Maniace di Ortigia) e sulle pietre laviche dell’Etna, nel comune di Ragalna (Catania), inaugurata il 26 marzo 2024 in occasione dei 10 anni dalla scomparsa del maestro Mitoraj, il giorno in cui avrebbe compiuto 80 anni. Le 29 opere monumentali, collocate dal curatore Luca Pizzi con la collaborazione del direttore di produzione esecutiva Paolo Patanè, saranno il fulcro del finissage del 19 e 20 settembre prossimi. Atelier Mitoraj e Galleria d’Arte Contini hanno organizzato rappresentazioni artistiche affidando a Gisella Calì, docente di musical theatre, performance dedicate ai quattro elementi sui quali è stata sviluppata la mostra. Si partirà con il fuoco intorno al Teseo Screpolato sull’Etna, per passare a Neapolis: alla terra dell’Eros Bendato, all’aria di Luci di Nara, all’acqua dove Icaro si incanta. Le due giornate saranno un omaggio al percorso artistico della mostra, che finisce creando nuovi inizi.

Un percorso che esce dai confini siciliani e torna in Toscana, chiudendo un’estate in cui l’arte di Mitoraj è stata protagonista di due importanti appuntamenti musicali della stagione. A luglio il Tindaro Screpolato in bronzo ha fatto da scenografia nei tre grandi concerti di Andrea Bocelli e del figlio Matteo al Teatro del Silenzio di Lajatico, altro appuntamento organizzato con la Galleria Contini, mentre nel centro del paese sono stati posizionati altri due bronzi: Ikaria e Torso di Ikaro. Mitoraj – cui era stata affidata la scenografia del primo concerto, per la quale aveva scelto il Grande Sonno, oggi simbolo del Teatro del Silenzio – è stato di nuovo presente nella ventesima edizione con la sua arte. Un ritorno anche quello al Festival Pucciniano di Torre del Lago, dove nel 2002 lo scultore polacco aveva creato scene e costumi della Manon Lescaut. “Allora ero il suo assistente scenografo, oggi ho l’onore e la responsabilità di rimetterlo in scena – dice Luca Pizzi, responsabile dell’Atelier Mitoraj e scenografo -. Per la parte estetica ho cercato di rispettare il più possibile quello che aveva fatto Mitoraj, adattandolo al nuovo palcoscenico. Saranno sempre emozioni forti, che si rafforzano con il passare del tempo: Mitoraj riuscirà ancora a parlare a ciascuno di noi, toccandoci nel profondo”.

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