Violenza su donne: Picierno, ‘cultura che arma mano violenti si chiama patriarcato’
Roma, 25 nov. (Adnkronos) – “Il 25 novembre è la Giornata internazionale in cui ci ricordiamo che è ancora necessario lottare contro la violenza di genere. Una giornata in cui ci ricordiamo numeri drammatici: ogni sei ore una donna è vittima di violenza di genere nel nostro Continente, nella nostra Unione. E se ci pensate, l’unica cosa che ci accomuna è il fatto di essere vittime di violenza”. Lo afferma la vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno, in un videomessaggio pubblicato sui social nel quale ribadisce la necessità di “intervenire soprattutto sulla cultura che genera questo tipo di violenza che ha un nome preciso, si chiama patriarcato”.
“Non ci accomunano i diritti, perché esistono diritti diversi a seconda del paese nel quale nasciamo e cresciamo. Non ci accomunano le libertà. Esistono libertà diverse a seconda del paese nel quale abbiamo la fortuna o la sfortuna di crescere. C’è una sola cosa che ci accomuna davvero tutte per il fatto di essere nate donne. Il fatto è che tutte, in qualsiasi condizione religiosa, lavorativa e sociale siamo tutte davvero potenzialmente esposte alla violenza maschile contro le donne. Allora bisogna lavorare per eliminare questa piaga sociale. Io dico sempre che se questi numeri fossero i numeri di un’alluvione, di una calamità naturale, di un terremoto occuperebbero le prime pagine dei giornali. Siccome invece riguardano soltanto la vita delle donne se ne parla troppo poco “.
“E quindi ogni occasione è preziosa per farlo con forza. Dobbiamo intervenire soprattutto sulla cultura che genera questo tipo di violenza che ha un nome preciso, si chiama patriarcato. Dobbiamo ribadirlo con molta forza. Nonostante ci sia ancora chi, persino tra le nostre istituzioni, lo nega. Mi riferisco naturalmente al ministro Valditara. La cultura che arma la mano dei violenti, che arma la mano della violenza maschile contro le donne si chiama patriarcato. E su questo noi abbiamo la necessità di intervenire a partire dalla scuola e continuando poi per tutta la vita. Dunque, abbiamo un sacco di lavoro da fare insieme. Come sempre il Parlamento Europeo è attivo in questa battaglia che riguarda la possibilità di dare vita a una società più giusta, più equa e libera finalmente dalla violenza”.
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