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A Capodanno il pesce ‘re’ del menù, per gli esperti ‘eccellente per l’equilibrio dei nutrienti’

30 Dicembre 2022

Roma, 30 dic. (Adnkronos Salute)() – Da sempre, nel contesto di uno stile alimentare sano e bilanciato, i prodotti ittici, sia di mare che di acqua dolce, costituiscono la base per l’alimentazione umana. “Il consumo di pesce può apportare molteplici benefici per la salute, per questo è raccomandato almeno due volte alla settimana, nella quantità di massimo 200 grammi di pura carne di pesce. Il motivo dell’importanza del pesce è da ricercare nell’equilibrio dei suoi nutrienti”. Lo sottolineano all’Adnkronos Salute l’immunologo Mauro Minelli, coordinatore per il Sud Italia della Fondazione per la Medicina personalizzata, e per l’aspetto nutrizionale la biologa Dominga Maio. E il cenone di Capodanno può essere l’occasione giusta per dimostrare tutte le sue qualità. I paesi dove si consuma di più sono l’Islanda oltre 90 chilogrammi pro capite, Maldive oltre 90 chilogrammi pro capite e poi Hong Kong con oltre 70 chili. L’Italia, secondo i dati di Assoittica, si attesta tra 22 e 24 chilogrammi pro-capite/anno, ben lontani dai 57 del Portogallo e dei 54 della Spagna.

“Il pesce, infatti, è un alimento ricco in proteine ad alto valore biologico, cioè contenenti tutti gli amminoacidi essenziali, ragion per cui è il sostituto perfetto della carne rossa, rispetto alla quale, tuttavia, risulta essere molto più facilmente digeribile in ragione di fibre muscolari più corte e di una minore quantità di tessuto connettivo – ricorda Maio – Il pesce è anche ricco di micronutrienti essenziali, come il selenio, lo iodio e lo zinco, la vitamina B12, la vitamina A, che è necessaria per la salute della pelle e degli occhi, e la vitamina D utile oltre che il buon funzionamento del nostro sistema immunitario anche per la sua nota capacità di favorire l’assorbimento del calcio”.

“I lipidi contenuti nel pesce sono davvero pochi e sono prevalentemente acidi grassi poli-insaturi quindi, per loro natura, antinfiammatori – evidenzia Minelli -. Com’è facile immaginare, gli effetti sul nostro organismo cambiano a seconda della tipologia di pesce che consumiamo. Ad esempio, il salmone è povero in grassi saturi ma ricco in proteine nobili, vitamine e acidi grassi polinsaturi Omega-3, indispensabili per la salute vascolare e delle nostre funzioni cerebrali supportando, in particolare, le regioni del cervello associate alla memoria e al ragionamento. Il merluzzo ha una percentuale minore di Omega-3 ma è molto più ricco in proteine, quindi è un pesce molto più adatto ai regimi alimentari utili a perdere peso o a ridurre la quantità di colesterolo nel sangue”.

“Le cozze, invece, contengono una buona quantità di antiossidanti, quindi rallentano l’invecchiamento cellulare e sono una fonte preziosa di proteine nobili, indispensabili per il nostro organismo e per il mantenimento della nostra massa muscolare. Apportano vitamine del gruppo B e sali minerali essenziali come fosforo e ferro, essendo per questo indicate nell’alimentazione di chi soffre di anemia. D’altro canto, gli ipertesi o chi soffre di ipertiroidismo dovrebbe consumarle con moderazione, a causa dell’elevato contenuto di sodio e iodio”, aggiunge Maio.

Elemento prioritario nella preparazione di piatti a base di prodotti ittici rimane ovviamente “la scelta imprescindibile di pesce fresco, solo così rimarranno inalterate le caratteristiche organolettiche e nutrizionali del prodotto, ovviamente rispettando il principio della stagionalità. In inverno, ad esempio, sarà opportuno portare a tavola alici, calamari, tonno, vongole, sgombro, scorfano, seppie, pesce san Pietro, cernia, dentice, cefalo, spigola, ricciola, ombrina, sarago, sempre acquistando con consapevole accortezza queste tipologie di pesce. E’ fortemente consigliato – aggiunge la biologa – verificare che sui banchi vendita siano bene esposte le rispettive etichette o tabelle che riportano le indicazioni obbligatorie di legge e che il pesce fresco sia correttamente refrigerato, con abbondante ghiaccio, disposto in maniera ordinata e senza sovrapposizioni tra specie diverse”.

“Se si scelgono i molluschi bivalvi, come le cozze o le vongole, è d’obbligo controllare che siano ancora vitali al momento dell’acquisto, con le valve chiuse, nella loro retina sigillata con la rispettiva etichetta inamovibile. In generale, dal momento dell’acquisto fino alla preparazione del piatto da consumare, è necessario mantenere il pesce fresco ad un adeguata temperatura di refrigerazione (max 4° centigradi)”, sottolinea Maio.

“Considerate tutte queste peculiarità, se puntiamo ad un cenone sano e leggero, un menù a base di pesce è sicuramente più indicato di un classico menù di carne, perché apporta meno calorie e contiene tante proprietà salutari – conclude Minelli -. Un suggerimento che con piacere condividiamo potrebbe prevedere, per esempio, un antipasto composto da una classica insalata di mare con finocchi e arance, che può beneficiare delle proprietà drenanti di un ortaggio di stagione e di quelle antiossidanti della vitamina C contenuta negli agrumi. Proseguendo, come primo piatto, si potrebbe pensare ad un piatto di linguine ai frutti di mare, condite con prezzemolo e olio extra vergine, mettendo sempre a disposizione degli ospiti delle fettine di limone per condire le pietanze e migliorare la digestione e, come secondo, magari del pesce al forno con contorno di verdure grigliate”.

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