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Accordo Federfarma-Confcooperative su assistenza domiciliare

13 Dicembre 2022

Roma, 13 dic. (Adnkronos Salute) – Al via un progetto pilota per l’erogazione sul territorio di servizi di assistenza primaria – campagne di screening, telemedicina, vaccinazioni, assistenza domiciliare – attraverso la sinergia tra le farmacie e la cooperazione medico-sanitaria. A dare vita al progetto, il cui protocollo d’intesa è stato firmato oggi, sono Federfarma, Promofarma, Confcooperative Sanità e Cap Lazio. Obiettivi – si legge in una nota congiunta – sono il miglioramento e lo sviluppo dell’assistenza primaria attraverso l’attivazione di una rete di erogatori qualificati di servizi extraospedalieri, che consenta la gestione integrata dei vari interventi specialistici di cura, di diagnostica e di assistenza domiciliare socio-sanitaria in un’ottica di facilità e uniformità di accesso all’assistenza sanitaria territoriale e domiciliare.

“La sigla di questo accordo si inserisce appieno nell’ambito dell’implementazione delle attività della farmacia dei servizi, mettendo a disposizione dei cittadini facilitazioni logistiche e prestazioni a costi contenuti”, dichiara Marco Cossolo, presidente di Federfarma nazionale. “Questa sinergia nasce anche a sostegno del patient jorney. Si tratta di un percorso nel quale la farmacia è entry point, primo anello di congiunzione con il servizio sanitario, luogo di ascolto, orientamento e semplificazione. La farmacia – aggiunge – si conferma fulcro di un sistema complesso basato su una fitta rete di relazioni e servizi che impegnano numerose figure professionali”.

“Mettere insieme, in una logica di sistema, farmacisti, medici, professionisti sanitari e sociosanitari delle cooperative realizzando un modello di presa in carico dei bisogni riconoscibile e di facile accesso per i nostri assistiti e per tutti i cittadini”, è il senso dell’intesa per Giuseppe Milanese, presidente di Confcooperative Sanità. Si tratta di “una sperimentazione – continua – che in questi anni è stata portata avanti da Cap Lazio, ma che può essere esportata in altri contesti regionali in cui tale modello è già stato approntato e rappresentare una soluzione di sanità di prossimità in grado di operare in sinergia e sussidiarietà con il sistema pubblico. L’implementazione nei territori del Pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza, ndr) e del Dm 77 – conclude Milanese- apre spazi importanti per possibili ulteriori sperimentazioni”.

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