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‘Acqua, ombra, abiti leggeri’, cosa fare (e non fare) per proteggere i bimbi

19 Giugno 2024

Milano, 19 giu. (Adnkronos Salute) – “Acqua dentro e fuori”, nel senso di acqua da bere per idratarsi e “mare, piscina, doccia” per mantenersi freschi. E poi “ombra, abiti leggeri, aria condizionata” quando l’aria si fa rovente. Come proteggere i più piccoli dalle alte temperature – a livelli di allerta in molte città d’Italia – e dall’afa che danno il benvenuto ufficiale all’estate? Lo spiega all’Adnkronos Salute il pediatra Italo Farnetani. I bambini sono fra le categorie più a rischio in queste condizioni di calore estremo, e i consigli per i genitori sono pochi e semplici e toccano diversi aspetti, indicando cosa fare e cosa non fare in questi giorni hot. “Per affrontare le alte temperature – esordisce il medico – la regola più importante è far bere acqua il più possibile ai bambini. Consiglio di tenere sempre una bottiglina a loro esclusiva disposizione, anche per i più piccoli. Perché la sentono come qualcosa di personale e bevono meglio e più volentieri. Va bene sia frizzante e sia naturale, meglio se fresca”, perché proprio “a temperatura ambiente può non risultare invitante”.

No all’eccesso di zuccheri: “Preferiamo l’acqua rispetto alle bevande zuccherate che sono sempre un apporto calorico eccessivo e conservano anche additivi alimentari, cioè coloranti e conservanti – suggerisce Farnetani – L’acqua invece possono berla a volontà. In ogni caso, l’importante è che bevano perciò se l’alternativa è non introdurre liquidi, allora vanno bene anche le bevande zuccherate in commercio. Evitiamo un’eccessiva introduzione di succhi di frutta, però, perché potrebbe determinare diarrea e ricordiamo che il latte è un alimento e non una bevanda”.

Altre regola: il posto giusto per rinfrescarsi. “Mare, piscina, doccia – elenca il camice bianco dei piccoli – va tutto bene con l’obiettivo di raffreddare la cute e nello stesso tempo evitare l’eccessiva sudorazione e rimuovere ogni traccia del sudore, che potrebbe far macerare la pelle determinando i classici puntini rossi da calore. L’indicazione pratica per chi ha già la possibilità di stare in spiaggia o in piscina è: più si sta in acqua meglio è, ma se arriva il ‘brivido’ dobbiamo uscire, perché è il segno che l’organismo ha bisogno di riscaldarsi, si è troppo raffreddato in acqua. La doccia va fatta al mare o in piscina quando si esce dall’acqua, mentre a casa si può fare in chiave ‘anti-sudore’, anche più di una volta al giorno, per i bambini piccoli obbligatoriamente una o due volte”.

Consigliare l’ombra, continua Farnetani, “sembrerebbe scontato, ma non per i bambini, che non hanno una capacità programmatica e vanno dove si divertono. E’ bene quindi che i genitori preferiscano luoghi dove ci sono piante o zone ombreggiate. Consiglio agli stabilimenti balneari di mettere l’area giochi per i bambini proprio vicino a zone alberate, oppure di coprirli con tendoni”.

Infine, l’aria condizionata: “Non è vero che fa male, perciò usiamola nel modo corretto e soprattutto per i bambini più piccoli scegliamo ambienti che rispondano ai requisiti necessari per prevenire l’eccessivo surriscaldamento della pelle, perciò dell’organismo”, raccomanda l’esperto, professore ordinario di Pediatria dell’Università Ludes-United Campus of Malta.

Tutti questi consigli sono da seguire “in particolare per loro, i bambini piccoli – precisa Farnetani – che sono più a rischio di surriscaldamento e colpi di calore in quanto hanno una termoregolazione del corpo meno efficiente”, avendo dimensioni più minute ed essendo ancora in crescita. “La sudorazione, che serve ad abbassare la temperatura interna, funziona meno, aumenterà con gli anni. Pertanto dobbiamo agire dall’esterno, con acqua, luoghi freschi, e quanto detto”. Ultima regola d’oro: “Mettere vestiti leggeri e quando fa caldo scoprire i piccoli”, conclude il medico.

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