Aggressioni a operatori, in 2 segnalazioni su 3 la vittima è donna
Roma, 12 mar. (Adnkronos Salute) – Nel 2023, su oltre 16mila segnalazioni di aggressioni a operatori sanitari sull’intero territorio nazionale, per un totale di circa 18mila sanitari vittima di violenza (un’aggressione può coinvolgerne più di uno), 2 terzi delle aggressioni sono state segnalate da donne. Più colpiti i professionisti tra i 30-39 anni e tra i 50-59 anni. La professione più bersagliata è quella degli infermieri. E’ quanto emerge dal monitoraggio dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie (Onsep), istituito presso il ministero della Salute, che ha presentato i dati in occasione della Giornata di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio sanitari, in un evento organizzato dal ministero della Salute in collaborazione con l’Inail.
Le aree più a rischio – confermano i dati, sono i pronto soccorso – e quelle di degenza, mentre gli aggressori sono principalmente i pazienti. Il 68% delle aggressioni segnalate sono violenze verbali; il 6% avviene contro beni di proprietà del professionista sanitario aggredito.
Nel 2023 l’Osservatorio, oltre ai dati, ha fornito indicazioni per la definizione di misure di prevenzione efficaci con specifiche proposte per l’aggiornamento della Raccomandazione per prevenire gli atti di violenza a danno degli operatori sanitari. Per quanto riguarda la formazione degli operatori sanitari, che rappresenta una delle misure di prevenzione, nel corso del 2024 partiranno attività formative secondo gli standard minimi individuati dall’Osservatorio in collaborazione con i rappresentanti di Agenas. Tutte le attività dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie sono riportate all’interno della relazione annuale che il ministro della Salute trasmette al Parlamento.
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