Aids, esperti: “Rimborsabilità Prep ridurrà diffusione virus e costi sanitari”
Padova, 13 giu. (Adnkronos Salute) – “Ritengo che la rimborsabilità della Prep possa avere un impatto positivo. In primo luogo, l’offerta della terapia per prevenire l’infezione da Hiv a carico del Servizio sanitario nazionale, gratuita al cittadino, ci permetterà di evitare dei contagi e contenere la diffusione del virus, in particolare in fasce di popolazione a rischio, con una ricaduta positiva in termini di salute pubblica. Inoltre, l’impatto in termini economici della profilassi pre-esposizione rispetto al trattamento di una persona Hiv positiva è decisamente inferiore, permettendo anche un risparmio a beneficio della sanità pubblica”. Così Stefano Vella, docente di Salute Globale, Università Cattolica (Ucsc) di Roma, intervenendo questa mattina a Milano a un incontro con la stampa dal titolo ‘Una nuova era nella prevenzione dell’Hiv: la rimborsabilità della Prep storico passo avanti nella lotta contro l’infezione’ promossa da Viatris Italia.
A 40 anni dall’identificazione del virus Hiv – spiega una nota aziendale – è stato recentemente compiuto un grande passo avanti in termini di prevenzione, con l’approvazione da parte dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) – su richiesta da Mylan Pharmaceuticals Limited, parte del gruppo Viatris – della rimborsabilità del trattamento per la profilassi pre-esposizione (Prep) di persone Hiv negative. Il medicinale, a base di emtricitabina e tenofovir disoproxil, è indicato in combinazione di pratiche sessuali sicure per ridurre il rischio dell’infezione. In Italia l’Hiv rappresenta ancora oggi un problema di salute pubblica significativo, come testimoniano le 1.770 nuove diagnosi annue nel 2021, pari a 3 nuovi casi per 100mila abitanti (dati Iss). A questo, si aggiunge il dato allarmante relativo ai casi sommersi, con una quota in crescita dal 2015 di persone che giungono alla diagnosi di sieropositività tardivamente.
“Dal 1983, anno della prima identificazione del virus, abbiamo fatto innumerevoli passi avanti in ambito Hiv e la rimborsabilità della Preprappresenta lo step più recente di questo percorso – commenta Andrea Antinori, Direttore Uoc Immunodeficienze virali all’Inmi Spallanzani di Roma – L’efficacia della Prep è da tempo confermata: se guardiamo al modello australiano, l’incidenza di Hiv osservata in un lasso di tempo di tre anni è stata inferiore del 92% rispetto all’incidenza prevista in assenza di Prep (almeno 20 per 1.000 persone/anno). Si stima che, con un’aderenza del 100%, l’incidenza si azzeri in almeno 5mila persone/anno”.
Oggi l’Hiv – si legge nella nota – è paragonabile a una malattia cronica. Le terapie antiretrovirali, infatti, se regolarmente assunte, rendono la viremia non più rilevabile nel sangue, come sintetizzato anche nell’evidenza scientifica U=U, Undetectable=Untransmittable, (Non rilevabile = Non trasmissibile). Tuttavia, non esistono ancora cure in grado di debellare il virus e, molte persone, scoprono solo tardivamente di essere state infettate, rischiando nel frattempo di propagare l’infezione. “Per questo – aggiunge Andrea Gori, dipartimento Malattie Infettive, ospedale Sacco, Università di Milano e presidente Anlaids Lombarda – è ancora più importante avere un’arma come la Prep rimborsata per aiutarci a contenere la diffusione dell’Hiv nelle fasce di popolazione più fragili con comportamenti a rischio, ma anche di altre malattie sessualmente trasmissibili, dal momento che chi assume la Prep è seguito dallo specialista infettivologo e deve sottoporsi a screening periodici che permettono di identificarle precocemente”.
In questo contesto non bisogna comunque dimenticare l’importanza di altre misure per proteggere la salute sessuale di tutti. “Test per diagnosticare l’Hiv, il preservativo, la Prep – ricorda Gori – sono tutti strumenti di prevenzione della diffusione del virus Hiv, non alternativi l’uno all’altro, da far conoscere soprattutto ai giovani: a scuola o in famiglia non si discute di Hiv, è un tema di cui si parla di nascosto o sottovoce, che fa ancora molta paura, mentre la nostra priorità deve essere proprio un’educazione sessuale consapevole dei più giovani”.
Nel percorso verso una maggiore accessibilità dei trattamenti e sensibilizzazione della popolazione le associazioni ricoprono da sempre un ruolo in prima linea. “Negli anni la ricerca ha fatto moltissimo per quanto riguarda il virus dell’Hiv e l’Aids – sottolinea Bruno Marchini, presidente Anlaids Onlus – Associazione nazionale per la Lotta contro l’Aids – Oggi la positività all’Hiv, da un punto di vista clinico, è controllabile. Il più grande errore che si può commettere, però, è pensare questa infezione come un problema del passato. Proprio per questo – prosegue – continuiamo a divulgare l’importanza della corretta informazione sulla prevenzione, del test come routine, dell’accesso e dell’aderenza a un trattamento farmacologico efficace, mettendo sempre la persona al centro. L’Hiv, infatti, è trasversale in termini di genere, età e orientamento” sessuale.
“E’ importante essere consapevoli che questo successo non rappresenta un punto d’arrivo – commenta Sandro Mattioli, Plus – Rete italiana persone Lgbt+ sieropositive, aps presidente – Questo importante traguardo ci impone di continuare a lavorare sia contro lo stigma – perché la paura del pregiudizio sociale ancora allontana molte persone dal test – sia per ampliare l’accesso al farmaco rispetto all’attuale distribuzione e alla prescrizione del farmaco per la Prep, c’è ancora molto da fare! Come associazione – aggiunge – ci impegniamo a diffondere la notizia della rimborsabilità della Prep, trasmettendo chiaramente il messaggio che le diverse forme di prevenzione vanno usate in combinazione se davvero vogliamo creare quella che l’Oms chiama ‘una generazione senza Aids’. Continuiamo ad attendere con fiducia nuovi passi in avanti della ricerca, in questo campo”.
“Viatris si è fortemente impegnata – ricorda Laura Borgna, Hospital Care Business Unit and Policy & Market Access Director di Viatris Italia – per ottenere la rimborsabilità della Prep in Italia, per offrire un accesso equo a questo efficace strumento di contrasto e prevenzione all’Hiv anche alle fasce di popolazione esposte maggiormente al rischio e più vulnerabili dal punto di vista sociale ed economico. In linea con quanto espresso nel Piano nazionale di interventi contro l’Hiv e l’Aids (Pnaids) – continua – abbiamo lavorato al fianco di tutti gli attori coinvolti: dalle istituzioni ai clinici, dalle associazioni alle società scientifiche. Crediamo che la rimborsabilità della Prep sia un importante passo per contribuire a raggiungere l’obiettivo dell’Onu di sconfiggere l’epidemia di Aids entro il 2030 – conclude Borgna – per una generazione libera dall’Aids”.
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