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Al convengo degli ingegneri clinici assegnati gli Aiic Awards all’innovazione

16 Giugno 2025

Napoli, 16 giu. (Adnkronos Salute) – Innovare si può, e qualcuno lo sta già facendo. Intelligenza artificiale applicata alla radiomica, telemedicina per avere “un dottore al proprio domicilio”, azioni per realizzare una “ottimizzazione energetica” di un parco tecnologico ospedaliero. Sono solo alcuni dei progetti eccellenti premiati con gli Aiic Awards e consegnati durante il 25esimo Congresso nazionale dell’Associazione italiana ingegneri clinici in corso a Napoli. Per le 12 categorie del premio Aiic – informa una nota – sono arrivati oltre 250 progetti provenienti da team multidisciplinari di team ospedalieri, ricercatori universitari, startup, aziende italiane e multinazionali.

“Osservando il corpo complessivo dei progetti e dei lavori presentati – afferma Lorenzo Leogrande, presidente del Convegno Aiic – quello che emerge è sicuramente la dinamicità di un settore, quello delle tecnologie healthcare, in cui partendo dal confronto con le necessità del Ssn emerge la capacità di ragionare fuori dagli schemi consolidati, si afferma il desiderio di confrontarsi e collaborare tra professionisti, esprimendo la forza ideativa di team ricchi di competenze”.

I vincitori dei premi Aiic – così come selezionati dalla giuria specialistica presieduta da Elena Sini, Chair internazionale della comunità di esperti Himms – sono stati: Maria Grazia Gambarota (Università Federico II, Napoli), per un progetto di analisi e interpretazione delle caratteristiche radiomiche in risonanza magnetica perpazienti con demenza; Aleksander Miladinovic (Irccs Burlo Garofolo, Trieste), che ha presentato un lavoro di intelligenza artificiale sull’apprendimento neurosimbolico per diagnosi patologie retiniche; Massimo Giordano (Università di Salerno), che ha definito un modello efficacissimo di telemedicina come sviluppo di un ‘intelligent doctor at your home’, mentre Ester Mura (Ares Sardegna, Cagliari) è stata selezionata per un lavoro di razionalizzazione dei criteri ambientali per il green public procurement come strumento di governance. A Greta Puleo (Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Milano) è stato assegnato l’award per la creazione di un modello di dashboard delle grandi apparecchiature come governance tecnologia di un grande centro di cura, e a Vincenzo Muto (Althea Italia, Napoli) il premio è stato attribuito per l’approccio innovativo descritto in un progetto di ottimizzazione energetica del parco tecnologico ospedaliero.

La Giuria Aiic ha poi premiato Paola Lualdi (Asst Valle Olona, Busto Arsizio) per un lavoro di building modeling del nuovo ospedale della Malpensa, e Gabriele Garavaglia (Medtronic Italia, Milano) per un sistema ibrido in grado di gestire il percorso complessivo del paziente con diabete. E ancora: Tullio Bucciarelli (Ausl Bologna) ha avuto ricevuto l’Award per un progetto di virtual clinic oculistica capace di superare la ‘frattura’ tra ospedale e territorio; Michele Gazzara (Humanitas Hospital, Milano) per la realizzazione di una ‘rifunzionalizzazione automatizzata’ del laboratorio di analisi cliniche di un ospedale di alta specializzazione. Infine, gli ultimi Aiic Awards sono stati assegnati a Santo Michele Pettignano (Asp Siracusa) per un progetto di change management per la trasformazione virtuosa del pronto soccorso siracusano, e a Matteo Milanesi (Ge System, Milano) per l’identificazione di soluzioni capaci di realizzare un rinnovamento dei sistemi di risonanza magnetica in termini di sostenibilità ambientale.

“Quest’anno – conclude Logrande – la grande partecipazione agli Aiic Awards ha sicuramente confermato l’attenzione con cui tutto il sistema degli esperti, dei ricercatori e degli operatori professionali segue il percorso dei nostri premi. In particolare,occorre segnalare che, sui temi che sono al centro del nostro convegno, in particolare la necessità di riflettere sull’impatto ambientale e la spinta ad un uso concreto dell’innovazione tecnologica, il nostro Paese offre già una moltitudine di progetti realizzati decisamente convincenti. A nostro modo di vedere, ciò significa che la governance sanitaria deve sapere che non si parte da zero per quel processo di innovazione di cui il Ssn ha così urgente bisogno”.

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