Alimenti: nanomateriali nei cibi, Iss ‘come garantire sicurezza senza test animali’
Roma, 26 ott. (Adnkronos Salute) – Sono sempre di più le applicazioni dei nanomateriali nel settore alimentare, dal ferro in nanoforma per gli integratori alla nanocellulosa come ‘novel food’ o per il packaging, ed è sempre più necessario trovare dei metodi che garantiscano la sicurezza dei consumatori e siano capaci di dare risposte a fronte di questa varietà di materiali. In questo contesto, una grande importanza hanno assunto le New approach methodologies (Nam), che consentono di ottenere importanti informazioni sui meccanismi senza il ricorso alla sperimentazione animale. Gli ultimi sviluppi sono stati presentati oggi nel corso del ‘quarto convegno nazionale nanotecnologie e nanomateriali nel settore alimentare e loro valutazione di sicurezza’, che si è tenuto nella sede dell’Istituto superiore di Sanità (Iss).
“I recenti sviluppi delle nanoscienze hanno aperto nuove prospettive in molti settori, da quello biomedico a quello alimentare – ha affermato il Commissario straordinario dell’Iss, Rocco Bellantone, aprendo i lavori -. L’innovazione è foriera di indubbi benefici, ma si pone il problema di valutarne la sicurezza, e la valutazione del rischio pone sempre una grande difficoltà”.
In questo contesto – riferisce l’Iss – gli esperti del Dipartimento di Sicurezza alimentare, nutrizione e sanità pubblica veterinaria (Sanv) coordinano progetti internazionali sostenuti dal funding dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), illustrati al convegno, quali Nanocellup e Nams4nano Lot 3: il primo sulla nanocellulosa, mentre il secondo mira ad analizzare cinque ‘case studies’ per dimostrare l’efficacia degli approcci metodologici utilizzati, comprendenti l’uso di organismi diversi da mammiferi (ad esempio embrioni di pesce), colture cellulari, modelli in silico basati sulle tecnologie informatiche, tecnologie omiche, nelle valutazioni di sicurezza. Complessivamente l’Efsa ha destinato 5,3 milioni di euro al progetto Nams4nano.
“Le metodologie per la valutazione del rischio delle applicazioni delle nanotecnologie al settore degli alimenti e della nutrizione- spiega Francesco Cubadda, del Dipartimento Sanv dell’Iss e responsabile scientifico del convegno – hanno attraversato una nuova fase di maturazione e nuovi documenti di guidance sono stati pubblicati dall’’Efsa. Questi documenti stabiliscono gli standard scientifici per la valutazione regolatoria della sicurezza dei nanomateriali nella Ue: il loro scopo ultimo è quello di proteggere la salute dei cittadini europei attraverso l’identificazione di percorsi valutativi solidi e trasparenti, la cui mancanza frenerebbe l’innovazione in un settore strategico”.
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