Alimenti: nello Spezzino intossicati dopo aver mangiato tonno al ristorante, in 2 al Ps

Roma, 15 set. (Adnkronos Salute) – Intossicati dopo aver mangiato tonno alla griglia in un ristorante di Sarzana, in due finiscono al Pronto soccorso dell’ospedale Sant’Andrea di Spezia. Il sospetto è che si tratti di sindrome sgombroide, un tipo di intossicazione causata dall’ingestione di pesce non conservato correttamente. Ad allertare la Struttura complessa di Igiene della produzione, commercializzazione, conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale e loro derivati del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl 5 ligure, diretto da Mino Orlandi, è stato durante il weekend il personale del Ps del Sant’Andrea. I controllori ufficiali del Servizio veterinario si sono immediatamente recati nel ristorante del centro storico di Sarzana nel quale le due persone avevano pranzato lo stesso giorno, consumando del tonno alla griglia, informa l’Asl 5. La prontezza dell’intervento – si legge in una nota – ha permesso di rinvenire nel frigorifero della cucina l’alimento sospettato di aver causato il malore nei commensali.
Le analisi di laboratorio, attualmente in corso – riporta l’azienda sanitaria – forniranno la prova della presenza nel pesce di istamina. Se ingerita ad alta concentrazione, si manifesta rapidamente nel consumatore con bruciore delle fauci, forte lacrimazione, arrossamenti cutanei, mal di testa, disturbi gastrointestinali e palpitazioni. I sintomi, seppur di breve durata, possono causare reazioni simil allergiche in soggetti particolarmente predisposti. La sindrome, infatti, è spesso confusa con un’allergia, ma in questi casi la sostanza che è presente nel cibo è prodotta ad opera di batteri contaminanti e non generata dal corpo umano.
Per permettere all’esercizio di somministrazione di sanare le carenze strutturali riscontrate all’atto del controllo – conclude la nota – è stata disposta la sospensione dell’attività e sono state comminate sanzioni amministrative per 4.500 euro, fatte salve le responsabilità penali a carico del ristoratore in caso di esito positivo delle analisi sulla matrice alimentare repertata.
I prodotti ittici a rischio di istamina – ricorda l’Asl 5 Spezzino – possono essere, oltre al tonno, anche sgombri, sardine, acciughe e aringhe che, se mal conservati, favoriscono in casi fortunatamente sporadici la proliferazione batterica responsabile della formazione della sostanza tossica nell’alimento. In questi casi il pesce contaminato non mostra alterazioni visibili nell’odore, nel sapore o nel colore, rendendo impossibile riconoscerlo a occhio nudo.
Inoltre l’istamina, essendo termoresistente, non viene eliminata dalla normale cottura né da congelamento, affumicatura o inscatolamento. Di fondamentale importanza è, pertanto, il mantenimento costante della catena del freddo per i prodotti freschi o l’adeguata copertura di olio per le conserve di tonno in scatola e la corretta conservazione in frigorifero dopo l’apertura.
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche

Trapianti, a Modena il primo in Europa di fegato da donatore vivente con robot

Sanità, disturbi neurologici funzionali: specialisti Sin chiedono un cambio paradigma

Trapianti, a Modena il primo in Europa di fegato da donatore vivente con robot
