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Anziani: Confcooperative, ‘con operatore sociosanitario -30% ricoveri impropri’

9 Febbraio 2023

Roma, 9 feb. (Adnkronos Salute) – “Bene la legge delega al Governo. E’ l’inizio di una riforma storica attesa da almeno 20 anni, che però deve passare attraverso una sapiente programmazione del personale. Occorrono risposte rapide e su alcune di queste siamo pronti a dare il nostro apporto. Per l’assistenza primaria proponiamo l’operatore sociosanitario specializzato, una figura che aiuterebbe anche il sistema ospedaliero, contribuendo a ridurre del 30% i ricoveri impropri, nota criticità del Servizio sanitario nazionale”. Così Giuseppe Milanese, presidente di Confcooperative Sanità, in audizione al Senato sulle deleghe al Governo in materia di politiche in favore degli anziani non autosufficienti.

“L’adozione di una legge quadro per gli anziani non autosufficienti – prosegue – giova alla coesione sociale e, in prospettiva, può avere un rilevante impatto occupazionale, soprattutto per le giovani generazioni in termini di lavoro qualificato. Abbiamo registrato con preoccupazione negli anni l’andamento dell’assistenza primaria in questo Paese, che ha un’età media di 46,2 anni, ma oltre la metà dei nostri anziani non autosufficienti non riceve servizi di tipo sanitario né di tipo sociale. Viviamo tanto, ma non in buona salute e pesa anche la disuguaglianza territoriale. La legge delega può dare finalmente delle risposte importanti anche per garantire l’omogeneità del sistema sanitario”. Secondo Milanese, occorre “porre l’accento sulla libertà di scelta, sul merito e sulla qualità”, accelerare “il percorso di affidamento dei servizi accreditati, in modo che possano essere i cittadini a scegliere e valorizzare le reti multiprofessionali, connettendo anzitutto medici di base e farmacie dei servizi ed erogatori sociosanitari sul territorio. E’ necessaria la misurazione dei risultati in termini di qualità e sostenibilità economica dei servizi”.

Il presidente di Confcooperative Sanità non ha dubbi: “Abbiamo più badanti che personale impegnato nel sistema assistenziale – rimarca – Se ci sono risorse aggiuntive, occorre investire in un sistema in grado di fornire prioritariamente servizi agli anziani”. Per “questo importante lavoro ribadiamo la più ampia disponibilità a dare il nostro contributo per collaborare fattivamente con il Comitato interministeriale per la popolazione anziana finalizzato ad armonizzare anche a livello territoriale il sistema dei servizi, dando il giusto valore anche all’aspetto umano di chi presta assistenza”.

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