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Aveva 1.500 euro nello stomaco ma stava bene, ‘recuperati’ da chirurghi

29 Gennaio 2024

Roma, 29 gen. (Adnkronos Salute) – Aveva 1.500 euro nello stomaco ma stava bene e non accusava alcun problema gastrointestinale. E se non fosse andato volontariamente a far rimuovere il ‘tesoretto’, chissà quanto altro tempo lo avrebbe custodito ‘al sicuro’. E’ la storia di un cittadino siriano, in Turchia da 6 anni, che si è presentato, ed è stato ricoverato, all’ospedale di Ankara “per l’ingestione di un corpo estraneo” avvenuta ben tre mesi prima. Il 28enne infatti – come purtroppo accade a tanti migranti prima di tentare un viaggio della speranza – aveva ingoiato un rotolo di banconote per un totale di 1.500 euro mentre cercava di entrare in Grecia come rifugiato. Fallito il tentativo, l’uomo, una volta respinto in Turchia, a distanza di tre mesi dall’ingestione, è stato preso in carico dal reparto di gastroenterologia.

La vicenda è diventata un ‘case report’ medico scientifico dal titolo “Banknotes in the stomach” firmato – sulla rivista ‘Acta gastroenterologica Belgica’ – dall’equipe di chirurghi e gastroenterologi dell’ospedale pubblico Mayis di Ankara. I medici raccontano come, all’arrivo del paziente, una prima radiografia addominale non aveva evidenziato nulla di particolare ma, procedendo con un’ecografia, si era avvistata un’ombra nello stomaco che aveva portato ad approfondire con un’endoscopia per visualizzare l’interno dell’organo. Solo a quel punto, i medici hanno trovato un corpo estraneo di circa 4 centimetri di diametro e hanno tentato di rimuoverlo afferrandolo con un ‘cappio’, ma non sono riusciti a farlo passare attraverso l’esofago a causa delle dimensioni. Da qui la decisione di procedere a un’incisione cutanea per recuperare il misterioso oggetto che, solo a quel punto, si è rivelato essere un rotolo di banconote custodito in un sacchetto di plastica, per un totale di 1.500 euro.

Non è la prima volta che i medici segnalano l’ingestione di banconote, sottolinea il giornalista medico scientifico Marc Gozlan sul suo blog ‘Realitès Biomèdicales’. Nel 2015, un’altra équipe medica turca aveva descritto sulla rivista ‘Endoscopy’ il caso di un 22enne arrivato in Pronto soccorso con una sensazione di ‘pesantezza epigastrica’ alla bocca dello stomaco. Anche in questo caso si trattava di un rifugiato siriano fuggito dal suo paese a causa della guerra, e ancora una volta la somma di denaro, 1.000 dollari, era avvolta in un sacchetto di nylon. Anche in quel caso si è riusciti a recuperare il ‘rotolo’ – e restituire i soldi al paziente – dopo una serie di tentativi con le tecniche più ingegnose e strumenti endoscopici vari: da una clip a coccodrillo a delle pinze con tre artigli fino a uno strumento, risolutivo, usato per la resezione di polipi.

Un altro ‘strano’ caso finito nella letteratura scientifica ha riguardato un 37enne che si era presentato in un ospedale di Pretoria, in Sudafrica, con difficoltà a respirare attraverso la narice destra. Dopo una serie di esami e di ipotetiche diagnosi, i chirurghi hanno fatto una scoperta sorprendente: hanno tirato fuori una banconota sudafricana da 50 rand (circa due euro e mezzo) piegata e arrotolata in una massa compatta. Ma nessuno è riuscito a scoprire come, e perché, l’uomo si sia infilato una banconota nel naso e come sia riuscito a ‘nasconderla’ così bene.

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