Bernabei (Italia Longeva): ‘Vaccino anti-Herpes Zoster importante per anziani’
Roma, 21 ott. (Adnkronos Salute) – “I risultati dello studio sono molto confortanti nella prospettiva di una longevità accompagnata da una buona qualità della vita. Essere protetti dallo Zoster e dalle sue complicanze dolorose e invalidanti è oggi definitivamente possibile, possiamo solo sollecitare i nostri anziani a non farsi sfuggire questa importante opportunità di prevenzione”. Così Roberto Bernabei, presidente di Italia Longeva, l’Associazione nazionale per l’invecchiamento e la longevità attiva, commentando i dati intermedi dello studio di estensione Zoster-049 anticipati oggi da Gsk, nel corso di un incontro con la stampa internazionale.
Lo studio, dal 23 ottobre nell’Open Forum Infectious Diseases (Ofid), rivista dell’Associazione americana delle malattie infettive (Idsa), mostra che il vaccino ricombinante contro l’Herpes Zoster può fornire almeno 10 anni di protezione contro la malattia (nota come Fuoco di Sant’Antonio) negli over 50, dopo la vaccinazione iniziale. Nel periodo intermedio di 6-10 anni dalla vaccinazione iniziale, l’efficacia complessiva è risultata superiore all’80%.
L’Herpes Zoster è causato dalla riattivazione del virus varicella zoster che resta silente per anni lungo le terminazioni nervose, dopo aver causato la varicella. Con l’età, il sistema immunitario perde la capacità di attivare una risposta immunitaria forte ed efficace, aumentando il rischio di sviluppo del Fuoco di Sant’Antonio. La malattia può causare un dolore molto intenso e, in alcuni casi, lo stesso perdura dopo che l’eruzione è svanita e può durare mesi o addirittura anni (nevralgia post-erpetica). Oltre ad essere consigliata agli over-65 la vaccinazione è raccomandata, e offerta in maniera gratuita, anche ai soggetti con patologie croniche, tra cui il diabete mellito.
Come segnala la Società italiana geriatria e gerontologia (Sigg), anche se 1 persona su 3 svilupperà l’infezione nel corso della vita, incidenza e gravità aumentano dopo i 50 anni, arrivando a 1 su 2 negli over 85 anni. Il tasso di incidenza di ospedalizzazioni per Zoster è 20 volte maggiore in chi ha più di 79 anni e 11 volte maggiore tra i 70-79 anni rispetto a chi ha meno di 50 anni. Sulla base delle evidenze scientifiche disponibili, la Sigg raccomanda la vaccinazione anti-Herpe Zoster, in particolare il ricombinante, come “unico strumento per la prevenzione dell’infezione e delle sue complicanze considerando la sua elevata efficacia e persistenza nel tempo nella popolazione anziana, compresi i grandi anziani con comorbilità multiple”.
Anche le associazioni medico-scientifiche italiane di riferimento per il diabete (Sid-Amd) raccomandano l’anti-Herpes Zoster sulla base di studi recenti che mostrano come la malattia diabetica aumenti del 30% il rischio di sviluppare l’infezione e del 78% la nevralgia erpetica contro il 50% di chi ha glicemia normale.
Il Cancer Network raccomanda la vaccinazione anti-Herpes Zoster nei pazienti con patologia onco-ematologica e ricorda che, in termini generali, la probabilità maggiore di sviluppare Zoster fra i tumori solidi si osserva in quelli del sistema nervoso centrale, il cancro orale, esofageo, dello stomaco, colorettale, del polmone, del seno, delle ovaie, della prostata, del rene e della vescica, che sono associati ad un aumento della probabilità di sviluppare l’infezione fra il 10-50%.
La Sir (Società italiana di reumatologia) ricorda che nei pazienti con malattie reumatologiche di origine autoimmune, ad esempio se soffrono di Les (Lupus eritematoso sistemico), studi recenti mostrano che il rischio di Herpes Zoster in questi pazienti aumenta del 150% rispetto alla popolazione di confronto, anche per le terapie che vengono assunte (immunosoppressori).
I pazienti con patologie respiratorie croniche, come la Bpco (broncopneumopatia cronica ostruttiva) hanno complessivamente un rischio aumentato del 41% di sviluppare Herpes Zoster rispetto alla popolazione generale e del 53% maggiore di nevralgia post erpetica. Per quanto riguarda l’asma, chi ne soffre ha un rischio aumentato del 24% di infezione e del 20% di nevralgia post erpetica, ricorda la Simit, Società italiana di malattie infettive e tropicali.
Il vaccino ricombinante contro zoster (Rzv) è il primo vaccino approvato per la prevenzione dell’Herpes Zoster a combinare un antigene non vivo con l’adiuvante di Gsk e può aiutare a superare il naturale declino dell’immunità correlato all’età che contribuisce alla sfida di proteggere gli adulti di età pari o superiore a 50 anni da questa patologia.
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