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Bimbi e malattie respiratorie invernali, come si curano e quando allarmarsi

22 Ottobre 2025

Roma, 22 ott. (Adnkronos Salute) – La maggior parte delle malattie respiratorie invernali – raffreddore, tosse, mal di gola, febbre, inappetenza e stanchezza – “si risolve spontaneamente in pochi giorni grazie al riposo e ai farmaci sintomatici. Il paracetamolo è il farmaco di elezione per abbassare la febbre e alleviare i dolori; gli antibiotici, invece, vanno usati solo su indicazione del medico, poiché le infezioni virali non ne richiedono l’impiego. I lavaggi nasali sono utili per liberare le vie respiratorie, soprattutto nei più piccoli. Si effettuano con soluzioni fisiologiche (isotoniche o ipertoniche) introdotte delicatamente nelle narici, preferibilmente prima delle poppate, del sonno o dell’aerosol. I flaconcini monouso o le siringhe senza ago sono strumenti sicuri anche per i lattanti”. Così l’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, in un approfondimento dedicato alle malattie respiratorie invernali.

“E’ importante garantire una buona idratazione: il bambino deve bere spesso acqua o soluzioni reidratanti, anche se mangia poco – raccomandano i medici – Il riposo a casa favorisce la guarigione e limita la diffusione dei virus, ma se il bambino si sente in forze non è necessario costringerlo a letto. In caso di febbre, vestirlo con abiti leggeri aiuta a disperdere il calore e ridurre il disagio. Ciò che conta davvero è valutare lo stato generale del bambino, non il numero indicato dal termometro. La febbre è una risposta naturale dell’organismo: diventa preoccupante solo se associata a difficoltà respiratorie, sonnolenza insolita, dolore intenso o peggioramento del quadro generale. In questi casi è bene contattare il pediatra o recarsi al pronto soccorso, soprattutto se si tratta di neonati, prematuri o bambini con patologie croniche (cardiopatie, fibrosi cistica, immunodeficienze)”.

“La prevenzione resta il cardine – sottolinea Sebastian Cristaldi, responsabile dell’Unità Dea II livello del Bambino Gesù – I genitori devono valutare le condizioni complessive del bambino, evitare l’uso di farmaci fai-da-te e rivolgersi al pediatra per una valutazione clinica. E’ il modo migliore per garantire cure sicure e appropriate”.

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