Caccia a cancro metastatico coi diamanti per migliorare diagnosi seno: lo studio
Milano, 19 ago. (Adnkronos Salute) – A caccia del cancro con i diamanti. Pietre preziose che diventano il pezzo ‘clou’ di un sensore da utilizzare per migliorare la diagnosi della malattia. La nuova ‘missione’ è stata individuata da ricercatori dell’università di Warwick, in Inghilterra. Sebbene tutti noi siamo comunemente abituati a pensarli al dito di una donna, i diamanti agli occhi degli scienziati possono assumere una ‘luce’ diversa. Nel dettaglio gli esperti dell’ateneo britannico spiegano in uno studio pubblicato su ‘Physical Review Applied’ di aver costruito un magnetometro al diamante endoscopico, un nuovo dispositivo non radioattivo e non tossico che sfrutta le proprietà di queste pietre per intercettare il cancro al seno metastatico.
Il sistema è ultrasensibile, assicurano. E’ anche portatile e funziona a lungo raggio, offrendo una soluzione avanzata a una sfida quotidiana che i chirurghi oncologi devono affrontare. La diagnosi di cancro, infatti, è più problematica quando le cellule tumorali hanno metastatizzato, si sono diffuse ad altri organi. I test per verificare se le cellule tumorali sono localizzate nei linfonodi rappresentano il gold standard per rilevare le metastasi e indirizzare il trattamento. Nel nuovo lavoro i ricercatori esplorano le potenzialità del nuovo dispositivo: “Siamo riusciti a ridurre le dimensioni della testina a soli 10 mm. Il che significa che è il primo sensore al diamante in grado di rilevare il liquido tracciante magnetico nell’organismo, essendo anche sufficientemente piccolo per l’uso endoscopico e la chirurgia laparoscopica – spiega il primo autore Alex Newman, del Dipartimento di Fisica dell’università di Warwick – C’è una reale richiesta di mezzi versatili e non tossici per la diagnosi del cancro”, a cui serve dare risposta.
Il sensore a diamante funziona rilevando nanoparticelle di ossido di ferro che compongono il liquido tracciante iniettato nella paziente durante o prima dell’intervento chirurgico per il cancro al seno. Questo tracciante viene iniettato nel tumore e poi raggiunge i linfonodi insieme alle cellule tumorali metastatizzate. Un sensore di campo magnetico basato sul diamante può localizzarlo e individuare i linfonodi da rimuovere chirurgicamente per arrestare la diffusione del cancro.
I diamanti, illustra l’autore senior e responsabile del gruppo, Gavin Morley, docente del Dipartimento di Fisica, “possono percepire i campi magnetici grazie ai centri di colore presenti al loro interno”. Tali centri di colore “consentono di rilevare variazioni molto piccole e conferiscono ai diamanti un bel colore rosa”. Non solo: le applicazioni ad altri tumori, come quello polmonare, epatico, del colon-retto e dell’esofago, dicono gli esperti, potrebbero apportare ulteriori benefici ai pazienti. Le prospettive vanno anche oltre i tumori. “Ci auguriamo di utilizzare” i nuovi sensori “anche per i veicoli spaziali e per l’energia da fusione”, evidenziano i fisici.
Il tracciamento del cancro non è una novità in sé, ma i metodi tradizionali usati negli ospedali ricorrono a traccianti radioattivi o a semplice colorante blu, che però può causare una reazione allergica in una persona su 100. Ecco perché il sensore sviluppato con il supporto dei medici e sondato sul cancro al seno metastatico potrebbe essere una svolta tecnologica e il diamante potrebbe diventare davvero il ‘migliore amico’ di una donna (e della sua salute).
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche