Cancro seno, con mastectomia mini-invasiva meno cicatrici e complicanze

Roma, 5 ago. (Adnkronos Salute) – Meno cicatrici e minori complicanze negli interventi di rimozione del cancro al seno. La mastectomia endoscopica è una tecnica chirurgica meno invasiva rispetto a quella convenzionale ed è associata anche, nella maggior parte dei casi, a una ricostruzione mammaria immediata. E’ quanto emerge da una metanalisi internazionale, la più ampia condotta finora sul tema. Lo studio, pubblicato sul ‘British Journal of Surgery – Open’, è stato coordinato dall’Irccs di Candiolo (Torino) e ha coinvolto oltre 2.600 pazienti in Europa, Asia e Nord America.
La mastectomia con risparmio del capezzolo (Nsm – nipple-sparing mastectomy) rappresenta oggi una delle opzioni chirurgiche più adottate per il trattamento del tumore della mammella e per la chirurgia profilattica in pazienti ad alto rischio genetico, grazie alla possibilità di conservare il complesso areola-capezzolo. Tuttavia, nella sua forma tradizionale può comportare la comparsa di cicatrici visibili e, in alcuni casi, complicanze come la necrosi del complesso areola-capezzolo, dovute a un insufficiente apporto sanguigno. “La mastectomia endoscopica nasce per superare questi limiti”, spiega Antonio Toesca, direttore della Chirurgia senologica dell’Irccs di Candiolo, che ha guidato il gruppo di ricerca. “Spostando l’incisione in aree meno esposte, come l’ascella, è possibile evitare cicatrici sulla mammella e ridurre l’impatto estetico e funzionale dell’intervento, pur mantenendo l’efficacia oncologica”.
L’analisi dei dati raccolti ha confermato che la mastectomia endoscopica è associata a una riduzione del 20% del dolore post-operatorio e delle complicanze – in particolare della necrosi del complesso areola-capezzolo – rispetto alla tecnica convenzionale. Inoltre ha consentito, nella quasi totalità dei casi, una ricostruzione immediata della mammella, con un tasso di successo comparabile a quello della chirurgia standard. “In particolare, l’intervento eseguito tramite un’unica incisione in regione ascellare si è dimostrato più rispettoso dell’anatomia e della sensibilità cutanea, con un impatto positivo sulla qualità della vita delle pazienti. L’unico svantaggio riscontrato è un tempo operatorio leggermente più lungo”, aggiunge Toesca.
Il gruppo di ricerca sottolinea che la sicurezza oncologica della tecnica è risultata paragonabile a quella della chirurgia tradizionale in termini di controllo locale della malattia e tassi di recidiva, pur con il vantaggio di un approccio meno invasivo dal punto di vista fisico e psicologico.
“La mastectomia endoscopica si configura quindi come una valida opzione per le pazienti selezionate, a condizione che venga eseguita in centri con esperienza specifica e nell’ambito di un percorso multidisciplinare. Saranno necessari ulteriori studi con follow-up a lungo termine e protocolli standardizzati per confermare questi risultati e valutarne l’impatto duraturo sulla sopravvivenza e sulla qualità della vita”, conclude Toesca.
“Questo studio riflette l’impegno dell’Irccs di Candiolo nella ricerca clinica avanzata, al servizio di una chirurgia oncologica sempre più personalizzata e attenta al benessere complessivo delle pazienti”, afferma Salvatore Nieddu, direttore generale dell’istituto.
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